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Quasar New Tourbillon di Girard-Perregaux

Si è da poco conclusa nel Miami District Design l’edizione 2019 di Watches&Wonders dove Girard -Perregaux ha esposto il suo New Tourbillon con Tre Ponti, non solo scheletrato, ma alloggiato in una cassa in vetro zaffiro, ø 45 mm, così da svelarne ogni particolare.

A New Tourbillon inside a sapphire case has been shown by Girard-Perregaux in Miami Watches&Wonders 2019.

 Per la Marca di LaChaux de Fonds questa cassa è una prima assoluta, seguendo le tendenze attuali che vedono gli scheletrati in pole posistion. A costo di sembrare irriverenti faremmo un paragone con la moda che vuole abiti trasparenti o quando meno succinti per mostrare i punti fondamentali della bellezza femminile. Antesignano in questo campo nel 1977, per ciò che riguarda la visibilità del movimento meccanico di un orologio, Vincent Calabrese con il Golden Bridge, acquistato e poi prodotto da Corum e, sempre di questa Maison, anche il complicato ideato da Christophe Claret con ponti in vetro zaffiro, al quale hanno fatto seguito molti altri orologi della fascia più alta, spesso sculture meccaniche che dal vetro zaffiro traevano ulteriori aspetti cromatici.

Girard-Perregaux il Quasar New Tourbillon

Proprio sul colore vale la pena di soffermarsi nel New Tourbillon di Girard-Perregaux, presentato a Miami, evoluzione di quello scheletrato nato l’anno scorso, perché, eliminato il quadrante e buona parte della platina ancorando il movimento (Calibro GP9400-1035 a carica automatica) in pochi punti essenziali, i ponti sono realizzati in titanio sabbiati e anneriti con un trattamento PVD reso ancor più complesso per raggiungere perfettamente le tre dimensioni dei componenti, che presentano angoli rientranti, archi, rinvii e sporgenze. Altri dettagli tecnici importanti le A/h 21.600, lo spessore mm 9,54 e la gabbia del tourbillon, composta da 80 componenti, che pesa 0,250 grammi; la riserva di carica è di 60 ore.

A tutto ciò si unisce un nome intrigante “Quasar” che ci porta a studi di astrofisica, sicuramente materia nota a un numero limitato di appassionati di orologeria, anche se da tempo immemorabile è proprio lo studio dei fenomeni astronomici ad aver reso possibile la visualizzazione del tempo su un orologio. La scheda del Quasar spiega che il nome è quello di una galassia luminosissima aggregata intorno a un buco nero. Al di là del percorso che ha portato a questa scelta, senza dubbio c’è un sufficiente mistero per solleticare la curiosità di chi segue il mondo degli orologi non in maniera superficiale.

 

 

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