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Il Souscription orologio dell’Anniversario

Oggi l’offerta del “co-foundation” offre la possibilità, a chi vuole investire in un Marchio, di avere un accesso privilegiato, soprattutto per le previste edizioni in tirature limitate. Ai tempi di Breguet però il “Souscription” fu un’incredibile innovazione anche dal punto di vista della comunicazione. Breguet, formulando la richiesta di fondi per acquistare il materiale necessario, non immaginava certo che la sua idea sarebbe stata adottata anche dopo più di due secoli.

Abraham Louis Breguet ideas and creativity are actual also after 250 years; here the new Souscriptions 2025 Anniversary Brand watch.

Il Classique Souscription 2025 è stato scelto per ricordare, nell’Anniversario del Marchio (1775-2025), la modernità e la creatività di Breguet, facendo rinascere l’orologio (allora da tasca e che nel secolo scorso diventò da polso) con un’estetica che ricorda il passato, mentre la tecnologia è in perfetta sintonia com le esigenze attuali. L’orologio ha un quadrante in oro decorato con un nuovo tipo di motivo di guillochage presentato quest’anno e chiamato Quai de l’Horloge oppure ha il quadrante in smalto Grand Feu. 

La cassa, ø 40 mm e 10,8 mm di spessore, è stata ridisegnata per essere più ergonomica; nuova la lega d’oro impiegata: l’oro Breguet unisce al 75% del prezioso metallo anche argento, rame e palladio. Dal fondello in vetro zaffiro ampio e leggermente bombato, si ammira la meccanica del nuovo calibro VS00 in ottone dorato della stessa tonalità dell’oro Breguet. Il movimento di Manifattura ha 21.600 A/h, 21 rubini, e offre una riserva di carica di quattro giorni (96 ore) grazie ad un unico bariletto; altra caratteristica la spirale NivachronTM in lega amagnetica composta essenzialmente da titanio, azzurrata e rifinita con una curva Breguet che rende il movimento più resistente alle variazioni di temperatura, ai campi magnetici e agli urti.

Sul quadrante in smalto bianco Grand Feu, al centro spicca la lancetta che riprende la tradizionale forma del passato aperta e a punta in acciaio azzurrato e curvata a mano; la punta affusolata arriva sui numeri arabi leggermente inclinati e sulla minuteria a “chemin de fer” circolare che indica le ore e i minuti evidenziati al 5, 10, 15, 30; sia gli indici sia gli indicatori sono smaltati in Petit Feu nero, nella stessa tonalità del Marchio a ore 12. Il cinturino di questo splendido orologio è in alligatore nero.

L’idea di un orologio non molto costoso e con una sola lancetta era già stata sperimentata da Breguet con tre orologi acquistati da clienti importanti nel 1792, prima quindi del Souscription, come ha scritto nel volume dedicato ai suoi avi Emmanuel Breguet. Nel documento in cui si sollecitava il versamento di danaro Breguet spiegava che il prezzo sarebbe stato di 600 franchi e che il quarto della somma pagato nel momento della sottoscrizione sarebbe servito per l’acquisto di materiali, rispettando nella consegna, che non avrebbe subito ritardi, l’ordine della sottoscrizione; in pratica Breguet si assicurava così di vendere tutto ciò che avrebbe costruito andando incontro a un rischio molto limitato. Oggi nel Museo Parigi di Breguet sono conservati i Souscription del passato (gli orologi  n. 246, n. 324, n. 383, n. 1576 e n. 3424), in un ventennio ricorda ancora Emmanuel Breguet, furono 700.

Un altro piccolo ricordo del passato è quello del Souscription n.4725 che la rivista orologi da POLSO mise come premio del suo primo concorso nel 1988; nelle pagine 3 e 4 c’era una dettagliata spiegazione di cosa fosse un orologio Souscription, bisogna ricordare che allora erano pochi coloro i quali si interessavano per pura passione all’orologeria del passato e quindi le spiegazioni erano necessarie, al di là del valore del premio che coinvolse un gran numero di persone e quando raggiunse il vincitore lo lasciò incredulo, pensava fosse lo scherzo di qualche amico buontempone.

L’anno seguente, sul numero di Settembre-Ottobre 1989, fu pubblicato su due pagine di orologi da POLSO n°9, il risultato dell’estrazione avvenuta di fronte al notaio, come da regolamento vigente.

Concludiamo questo piccolo ricordo di 36 anni or sono con la notizia, probabilmente sconosciuta ai lettori più giovani, che allora gli orologi Breguet erano distribuiti in Italia dalla Caldex di Milano, fondata da Giovanni Sutti (nessuna parentela però con la famiglia di Disma Sutti, mio collega e marito); l’omonimia anzi diede luogo a curiosi episodi come quando qualcuno riportò che Disma Sutti era la moglie di Giovanni Sutti della Caldex, azienda che tra l’altro in seguito distribuì anche Daniel Roth e altri Marchi di prestigio.

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