Caricamento immagini...

Apollo 17 sulla luna nel ’72

Cinquant’anni or sono, l’11 Dicembre 1972, alle 19:54:58 Eugene Cernan arrivava sulla luna; nel 2014 l’ho intervistato insieme all’allora presidente Omega Stephen Urquhart, mentre nel 1989 avevo intervistato l’astronauta Thomas Stafford e dei due incontri ho un ricordo vivissimo.

On December 11th 1972 Apollo 17 landed on Moon, Omega is remembering that mission; here also my interview to Eugene Cernan.

Una delle cose belle della nostra professione infatti, è quella di incontrare personaggi famosi, porre domande e ascoltare risposte, anche al di sopra delle righe, dettate dagli uffici marketing. Stafford, diventato presidente Omega negli U.S.A, l’ho incontrato nella gioielleria Rocca insieme Carlo Fontana (allora proprietario dell’omonima catena di negozi) e a Franco Bosisio A.D. del Gruppo Swatch; aveva al polso un Seamaster d’oro con bracciale, non quello in acciaio della missione, e non solo per il peso. ”Nella capsula il peso non ha importanza- mi aveva detto – tutto è fluttuante, però poteva esserci il rischio che volasse via un pezzo di valore…” e tornando serio aveva aggiunto: “non dico di valore perché oggi sono il presidente Omega in USA, ma perché questi sono orologi di grande qualità; nelle missioni bisogna avere un orologio affidabile; la precisione è tutto, è necessaria lì e anche quando si torna a terra e ci si rende conto di come l’uomo sia piccolo”.

Più ampio l’incontro con Eugene Cernan che riassumo nei punti salienti se non avete voglia di cliccare per vedere testo e foto di 8 anni fa. Durante l’intervista Cernan aveva due orologi, uno per l’anniversario di Apollo 17 e l’ultimo Speedmaster. Anche nelle missioni ne indossava due: uno per ciò che doveva fare e l’altro, con l’ora di casa, per seguire cosa stesse facendo la figlia Tracy; era la sua sicurezza, quasi uno scudo di protezione. “Per seguire la mia passione – mi disse – ho pagato un prezzo salato, ero lontano dalla mia famiglia, non ho seguito le varie età di mia figlia; adesso siamo vicini, ma lei ha cinquant’anni; mi consolo con i nipotini”. Cosa gli sarebbe piaciuto fare se non avesse scelto lo spazio? Sin da bambino voleva diventare pilota e laureandosi in ingegneria le passioni di suo padre e sua si unirono. Quando gli fu offerto di entrare nella NASA rispose “surely” e nel giugno 1966 partecipò alla prima missione. Al termine era contento di tornare sulla terra, ma gli dispiaceva lasciare quel mondo incredibile, tanto che sua moglie gli disse: forse è meglio se resti a casa. Gli chiesi se davvero aveva scritto sulla polvere della luna le iniziali di sua figlia prima di ripartire per la terra, “c‘è un tempo per tutto, – rispose – per andare sulla luna, tornarne e lasciare un ricordo indelebile; forse se qualcuno in futuro tornerà lì, troverà ancora le iniziali TDC, così come l’impronta del primo uomo che ha calpestato la luna. È stato l’American Dream, quando nulla era impossibile, nemmeno camminare sulla luna. Guardando la terra, così piccola in quell’immenso blu, Cernan, cattolico, ha sentito la presenza di Dio, così come devono averla sentita anche gli astronauti di altre religioni. Al termine gli dissi che il 1934 era un anno favoloso: lui nato in marzo e io in maggio! Galantemente rispose che non ci credeva…insomma due ottantenni, che ogni tanto si sono scambiati uno sguardo complice di fronte ai giovani giornalisti. Prima di lasciare via Montenapoleone è stato fotografato sorridente con un vigile emozionato, ma da vero texano era capace di rispondere seccamente a chi, come successo, ha messo in dubbio il risultato della missione.

Eugene Cernan, comandante di Apollo 17, Ronald Evans mentre scende sul suolo lunare e lo Speedmaster al polso dell’equipaggio che comprendeva Harrison Schmitt 

Sono passati 50 anni dal 1972 e Raynald Aeschlimann, Presidente e CEO di Omega, ha affermato: “Gli astronauti dell’Apollo 17 sono rimasti sulla superficie lunare per circa 75 ore e dopo tutti questi anni, i loro successi sono ancora ricordati con affetto da Omega. Quella è stata la sesta volta nella storia che uno Speedmaster è stato indossato sulla luna e rappresenta una memorabile pietra miliare della nostra incredibile storia lunare”. Cernan è morto nel 2017; spero che, attraversato il ponte, sia tornato sulla luna.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *