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Bovet 1822 news

Alla fine di Dicembre 2022, DKSH Holding AG, potente Gruppo farmaceutico, rendeva noto che avrebbe venduto il 25% delle azioni di Bovet 1822 ancora in suo possesso a Pascal Raffy (l’industriale libanese che dal nonno aveva ereditato la passiona per gli orologi e che nel 2001 aveva acquistato, sempre da DKSH Holding AG, come riferisce la stampa economica, per 5 milioni di dollari, la quota del 75%); Mr Raffy, già CEO di Bovet 1822 ne è diventato così proprietario al 100%.

Since January 3rd Bovet 1822 belongs (100%) to Pascal Raffy, who in 2001 bought 75% of share capital, becoming CEO and owner of this important Brand.

Nel 1997 su POLSO pubblicammo una breve storia del Marchio Bovet a firma del giornalista Didier Broadbeck, in seguito responsabile francese di La Montre, la rivista che con International Watch nel Regno Unito e con identica testata in Giappone e negli Stati Uniti, faceva parte con Armbandhuren in Gemania e POLSO in Italia, del Network specializzato ideato da E.Zigliotto.

A Bovet l’americana Katleen H.Pritchard autrice dei volumi Swiss Timepiece Makers 1775-1975, dedicò quattro pagine soffermandosi sulla bellezza degli orologi da tasca destinati alla casta dei Mandarini nell’Impero Cinese e lo storico svizzero Alfred Chapuis, nel suo libro La Montre Chinoise (1919) scrisse che i due Tasca portati da Edouard Bovet in Cina nel 1818, furono venduti ognuno per 10.000 franchi.

Nel 1999 alla nona edizione del S.I.H.H. ginevrino, oltre ai Marchi del Gruppo Richemont, esposero Audemars Piguet, Breguet, Gerald Genta, Daniel Roth, Girard Perregaux, JeanRichard, Parmigiani, Perrelet e anche Bovet che, oltre a un segnatempo dedicato al pescespada con un magnifico dipinto in smalto, presentò un Tasca gioiello con la caratteristica corona di carica al 12, montato su un bracciale d’oro che lo trasformava in un orologio da polso. Da allora Bovet 1822 ha sempre perseguito una politica che privilegiava l’Alta Orologeria, impostando una produzione verticalizzata (limitata a circa 2000 esemplari all’anno), acquistando un castello a Château de Môtiers dove ha la sede, realizzando orologi per la Rolls-Royce e un tourbillon con Pininfarina.

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