Urwerk ha presentato oggi 21 Giugno il suo UR-120 Space Black, nel quale la tecnologia orologiera ha saputo unire i colori del cosmo (nero profondo) e quelli chiari del cielo, realizzando un segnatempo dalle dimensioni ideali (mm 47 x mm 44, spessore mm 15,8) con la cassa in titanio sabbiato e lunetta in acciaio sabbiato con trattatamento DLC nero; la parte superiore della cassa perfettamente liscia senza alcuna vite che ne interrompa l’estetica.
A new version of UR120 Space Black DLC finish with the case sandblasted stainless steel upper section and a titanium lower one w.r. m.30, has an asimmetric profile, just like the first version unweiled in 2022, each satellite comprises two cubes that split, rotate, and converge in sequence to display the hours. When the satellite separates open, it reveals rectangular blocks that form a V-shape as if recreating the Vulcan “Live long and prosper” greeting.
Nel Calibro UR-20.01 i satelliti delle ore sono composti da due cubi che si scindono, ruotano e danno vita a un’immagine inedita con la forma della lettera V (che potrebbe anche essere interpretato come un segno di vittoria per le difficoltà tecniche superate, ma che invece ricorda il saluto vulconiano di salute e prosperità), i due blocchi ruotano sul proprio asse e si ricompongono per mostrare l’ora, una molla che ha la forma di una lira facilita la divisione e la ricomposizione. Inoltre il carosello dei satelliti ruota sull’asse centrale e nel movimento si compie una tripla rivoluzione perché ogni satellite gira in senso inverso per restare diritto così da far leggere le indicazioni e ogni elemento girando sul suo asse genera un movimento affascinante. ll Calibro UR-20.01, automatico su base Zenith Elite, ha il modulo display che mostra minuti analogici e ore satellitari digitali su triplo planetario, A/h 28.800, riserva di carica 48 h. Infine il cinturino è in pelle nera con motivi in Cordura. Come negli altri orologi della premiata ditta Martin Frei /Felix Baumgartner (fondatori di Urwerk) il movimento è molto complesso e ha comportato diverse prove ed esperimenti ma, come dice Baumgartner, Maestro Orologiaio, “ne è valsa la pena“.
