Caricamento immagini...

Assorologi Milano News

L’11 Marzo Assorologi presenterà a Milano i risultati dell’indagine “Consumer 2015 sugli orologi da polso in Italia” realizzata con GfK Retail & Technology Italia, mentre a fine aprile il presidente di FH, la Federazione alla quale aderiscono le aziende orologiere elvetiche di un certo rilievo, sarà a Milano per illustrare, durante un workshop, la nuova normativa relativa al marchio Swiss Made.

Anche chi non segue da vicino il mondo degli orologi si rende conto di come la definizione Swiss Made sia importante nei confronti del consumatore finale. Ne sentiamo parlare da almeno trent’anni; la legislazione lasciava troppi varchi e così si è passati dall’obbligo di almeno un 20% del costo dell’orologio da realizzarsi in Svizzera, al 60%, includendo alla fine non il solo movimento ma l’intero segnatempo.

Nel 2007 oltre l’80% delle 500 imprese che fanno parte della Federazione e che rappresentano il 90% del fatturato orologiero svizzero e il 90% dell’occupazione, ha approvato le restrizioni apportate e altrettanto ha fatto nel 2013 il Parlamento elvetico. Nell’autunno scorso si è arrivati alla stretta finale con 5 punti dei quali 4 (protezione dei simboli svizzeri, prodotti alimentari svizzeri con denominazione d’origine e non alimentari con denominazione d’origine e geografica) sono stati approvati in via definitiva ed entreranno in vigore dal 1°gennaio 2017 mentre il quinto è stato rimandato a un’ulteriore approfondimento.

Guarda caso il quinto riguarda appunto gli orologi il cui plus valore, derivato dal Swiss Made ingolosisce. Dunque adesso almeno il 60% del costo di produzione di un orologio completo di movimento deve essere realizzato in Svizzera (nell’accordo complementare con la UE per il movimento, la percentuale del costo scendeva al 50% e vi facciamo grazia dei criteri diversi usati per il calcolo delle due percentuali, anche perché alla fine le due richieste si equivalgono). Inoltre miglioramenti nella tecnologia devono essere sviluppati in Svizzera e anche i servizi offerti devono avere una sede legale nella Confederazione. Adesso per gli orologi siamo arrivati all’ultimo traguardo, anche se ci sarà tempo fino al 2017 perché l’intera questione sia definitivamente risolta.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *