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Harry Winston Opus 14

Baden-Baden città termale del Baden-Wurttemberg è nota agli appassionati di gioielli e orologi per il suo premio “La rosa d’oro”, chi ama il gioco d’azzardo e il cinema ricorda una frase di Marlene Dietrich: “il più bel casinò del mondo è a Baden Baden”, ma da ottobre ha un altro atout che unisce le due cose. E’ stata scelta per la presentazione dell’Opus 14 di Harry Winston, segnatempo-automa, che si ispira all’epoca del rock e ai jukebox.

Baden-Baden thermal town is known for Gold Rose Award, because Marlene Dietrich said its Casinò was the best in the world and since last October has been the location to show new patented Harry Winston 14, invented by Franck Orny e Johnny Girardin like a jukebox with sapphire disk for date, GMT and HW Star.

Quando un paio di anni or sono il marchio americano entrò nell’impero del Gruppo Swatch, molti si chiesero che fine avrebbe fatto l’Opus, esercizio di alta orologeria destinato a far parlare i media di tutto il mondo; forse il 13 non aveva portato fortuna all’idea e per due volte a Bselworld non si vide nulla, ma si è trattato solo di una pausa di riflessione. A fine ottobre infatti è stato presentato il 14° Opus realizzato in 50 esemplari.

Harry Winston Opus 14

Harry Winston Opus 14

il profilo e il retro di Opus 14

il profilo e il retro di Opus 14

Lo hanno ideato Franck Orny e Johnny Girardin  (nel 2010 fu loro il Metamorphosis di Montblanc) che hanno pensato a un orologio che hanno unito un aspetto ludico e una tecnica complicata; il gioco di animazione comprende cicli completi di andata e ritono di dischi in vetro zaffiro, con colori che si ispirano a quelli di un jukebox.

Opus 14 il complesso movimento

Opus 14 il complesso movimento

Il selettore a ore 9 sceglie la visualizzazione desiderata, il pulsante a ore 4 mette un funzione un braccio che dal magazzino, collocato a ore 9, prende il disco dell’animazione e lo mette sul piano di lettura, premendo il pulsante una seconda volta il disco torna alla posizione iniziale. Il tutto ricorda i jukebox, i dischi qui sono in vetro zaffiro non in vinile e invece di diffondere musica fanno vedere l’animazione richiesta. Sul quadrante l’ora locale è indicata a ore 9, i minuti, a retrograde, sono su quella che può essere intesa come la coda della stella cometa o meglio della stella di HW; sempre su disco la data appare a richiesta così come l’ora del secondo fuso orario. Su una platina si sviluppa il movimento e su un’altra l’animazione, due anche le indicazioni per la riserva di carica. Il movimento, calibro HW4601, coperto da brevetto, è a carica manuale, ha 31 ponti, spirale in silicio, 28.800 A/h, due bariletti, i componenti sono 1066. Diametro della cassa in oro bianco e con fondo in vetro zaffiro, mm 54,7, spessore mm 21,9.

La storia dei 13 precedenti Opus che dal 2001 hanno visto svelare solo a Baselworld il modello realizzato in pochi esemplari, nasce da una brillante idea di Max Büsser, che coinvolse famosi maestri orologiai (il primo fu François Paul Journe) lasciando briglia sciolta alla loro fantasia e creatività. Aprendo una parentesi Max Büsser sì è sempre appassionato a situazioni estreme, John Belmont lo assunse da Jaeger-LeCoultre quando la Marca – anche se oggi sembra impossibile – versava in condizioni più che difficili, più o meno quanto accadde sei o sette anni più tardi da Harry Wiston dove la sezione di orologi elvetici decollò anche per l’impulso di una delle idee di Büsser, appunto, l’Opus.

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