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A colloquio con E.Cernan e S.Urquhart

Eugene Cernan - xxxNel 1989 ho intervistato l’astronauta Thomas Stafford, a Milano per il XX anniversario dell’allunaggio. Sono passati 25 anni e ieri ho parlato con Eugene Cernan, nella foto a lato, l’astronauta che è stato l’ultimo uomo sulla luna. L’occasione è stata l’inaugurazione della boutique Omega in Montenapoleone e la Mostra interattiva Spazio, al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia, che Omega e il Gruppo Swatch sponsorizzano per i prossimi 5 anni.

 

Solo due le domande dell’intervista. Cosa gli sarebbe piaciuto fare se non avesse scelto lo spazio? e lì è iniziata non una risposta, ma una lunga storia affascinante: sin da bambino guardando gli aeroplani aveva voluto diventare pilota, la passione per l’aviazione era di casa e quando si laureò in ingegneria le passioni che univano due generazioni, la sua e quella di suo padre, si unirono. Quando gli fu offerto di far parte della NASA la risposta ovviamente fu “surely” e incominciò il suo amore per la luna. Anche se era contento di tornare sulla terra, gli dispiaceva lasciare quel mondo incredibile, tanto che una volta sua moglie gli disse: forse è meglio se resti a casa.

Stafford-1Nella gioielleria Rocca, venticinque anni fa, Omega aveva festeggiato il XX anniversario della Luna e per l’occasione aveva invitato il generale Thomas Stafford (nella foto d’epoca, da sinIstra Carlo Fontana, allora proprietario dei negozi Rocca, il generale Stafford e l’allora AD di Swatch Italia Franco Bosisio). Stafford si era presentato con un massiccio Omega con bracciale d’oro al polso, non era certo quello in acciaio della missione, e non per via del peso .”Nella capsula il peso non ha importanza- mi ha detto – tutto è fluttuante, però poteva esserci il rischio che volasse via un pezzo di valore...” tornando serio aveva aggiunto: “non dico “di valore” perché oggi sono il presidente Omega in USA, ma perché questi sono orologi di grande qualità; nelle missioni bisogna avere al polso un orologio affidabile; la precisione è tutto, è necessaria anche quando si torna a terra e ci si rende conto di come l’uomo sia piccolo”.

Cernan ringrazia chi lo sta applaudendo in Montenapoleone

Eugene Cernan ringrazia chi lo sta applaudendo in Montenapoleone

Cernan ieri al polso aveva due orologi, uno per l’anniversario di Apollo 17, missione che nel 1972 lo ha visto comandante (nel ’69 è stato pilota del modulo lunare Apollo 10 e nel ’66 copilota del Gemini 9A, ma era già andato altre volte nello spazio) e l’ultima creazione della Marca di Bienne. Anche durante le missioni ne indossava uno, per ciò che doveva fare in quel momento e l’altro, con l’ora di casa, così da poter seguire mentalmente cosa stesse facendo in quel momento la figlia Tracy: si svegliava.. e anche lui guardava l’alba, andava a scuola e anche lui iniziava uno dei suoi compiti. Era la sua sicurezza, uno scudo che lo proteggeva contro l’ignoto verso il quale si stava avventurando. “Per seguire la mia passione – dice – ho pagato un prezzo salato, ero lontano dalla mia famiglia, non ho seguito le varie età di mia figlia; adesso siamo vicini, ma lei ha cinquant’anni; mi consolo con i nipotini” 

L'autografo a uno dei vigili che controllavano il traffico

La stretta di mano a uno dei vigili che controllavano il traffico

Guardando dallo spazio la terra, così piccola in quell’immenso colore blu, Cernan, che è cattolico, dice di aver sentito la presenza di Dio in quel grande Universo, così come devono averla sentita anche gli astronauti di altre religioni; è gentile e disponibile  (lo dimostra la seconda foto scattata davanti alla boutique) ma quando occorre anche irruente, da vero texano (ne sa qualcosa il giornalista che mise in dubbio l’allunaggio).

Eugene Cernan sulla luna e il primo Speedmaster

Eugene Cernan sulla luna e il primo Speedmaster

La seconda domanda, al volo, visto che la coda di colleghi e concessionari Omega era paurosamente lunga, è stata: lei ha scritto davvero sulla polvere della luna le iniziali del nome di sua figlia? Riposta non veloce, ma affermativa: “c‘è un tempo per tutto, per andare sulla luna, per tornarne e per lasciare un ricordo indelebile. Forse se qualcuno in futuro tornerà in quel punto troverà ancora le iniziali TDC, così come l’impronta del primo uomo che ha calpestato la luna” poi con i saluti ha aggiunto: “è bello parlare di quello che è stato l’American Dream, quando nulla era impossibile, nemmeno arrivare a camminare sulla luna”,

Come “nota a piè di pagina” aggiungo di avergli detto che il 1934 è stato un anno favoloso: lui è nato in marzo e io in maggio! Galantemente ha detto che non ci credeva, gli ho chiesto se voleva vedere il mio passaporto….insomma due ottantenni in gamba, che ogni tanto si sono scambiati uno sguardo complice di fronte ai giovani che affollavano la stanza. Gli applausi che  hanno accolto Cernan quando di fronte alla nuova boutique Omega in Montenapoleone, è sceso dal veicolo lunare, identico a quello lasciato sulla luna (insieme a una macchina fotografica, ma questa non volontariamente), mi hanno anche fatto ricordare quando, negli anni ’90 alla Fiera di Vicenza, di fronte al comandante Vladimir Dzhurov l’intera platea nella sala delle conferenze si era alzata in piedi applaudendo: era il primo astronauta, anzi cosmonauta essendo russo, venuto in Italia.

Ieri sera al termine della conferenza di presentazione della Mostra Spazio al Museo, altrettanti applausi hanno ritmato le risposte che Cernan dava a Giovanni Caprara, curatore della rassegna, soprattutto quando alla domanda se si potrà andare su Marte e se sarebbe stato pronto a questa nuova avventura, ha risposto: “certo, quando partiamo? domani?“. Di fronte a uomini così coraggiosi davvero ci si sente piccoli.

Cernan e Urquhart all'inaugurazione della Mostra

Cernan e Urquhart all’inaugurazione della Mostra

Last but not least i minuti passati conversando piacevolmente con il presidente di Omega, Stephen Urquhart, un amico da quando era CEO di un altro Brand. L’unione di più elementi ha consentito a Urquhart e al suo team di organizzare un evento così importante a Milano: il 45° dell’allunaggio, l’inaugurazione di una mostra permanente nel Museo, la presenza di Eugene Cernan e l’apertura della bella boutique Omega in Montenapoleone angolo P.Verri. ” Tutto ciò è stato possibile anche perché ho ottimi collaboratori- ha detto Urquhart – sono innamorato del mio lavoro e di questo Marchio, ma senza l’aiuto di gente entusiasta non si fa nulla. Guai a lavorare solo per obbligo. Quando mi sveglio alla mattina penso a quanto sono stato fortunato” e parlando dei nuovi modelli Omega ne ha puntualizzato alcune caratteristiche, ma questo è un argomento da trattare come “tecnica”, così, buon lavoro mr Stephen.

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