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In società per la corona

P24C_400Non è una corona nel senso più comune della parola, anche se la Regina Vittoria concorse a rendere famosa l’invenzione, ma quella rotellina che ha cambiato il mondo orologiero. Adrien Philippe mandava in soffitta le chiavette che, infilate nel foro sul quadrante, caricavano il movimento. Piccoli strumenti anche in metallo prezioso, che oggi si ammirano nei Musei; Vacheron Constantin ha loro dedicato un libro, ma anche privati collezionisti le conservano. L’ingegnosità del sistema, nel 1845, fece nascere la Patek Philippe.

 

Nel 1845 infatti Jean Adrien Philippe, valente maestro orologiaio che aveva modernizzato il sistema di carica dei movimenti negli orologi da tasca o da collo, siglava un accordo con Antoine Norbert de Patek (al quale in seguito il Papa Pio IX concesse il titolo onorario di conte per la sua attività di fervente cattolico) subentrando all’orologiaio Czapek; questi, dal 1839, era stato il primo socio di Patek. L’imprenditore polacco, sempre attento alle novità, pensò bene di accaparrarsi l’ingegno del francese affidandogli la direzione tecnica della Marca.

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A.L.Breguet prezioso orologio corredato dalla chiavetta

Nel Museo Patek Philippe a Ginevra è esposto un prezioso savonnette à tact (per conoscere l’ora toccando la lancetta in diamanti) che Breguet ha venduto nel 1801 a Lucien Bonaparte. Curioso ricordare come già durante il secolo precedente si fosse cercato di ovviare alla chiavetta che lasciava libero ingresso alla polvere rovinando il meccanismo, ma non si era giunti a nulla e sembra che proprio per questo motivo avessero avuto grande successo, all’epoca, i Tasca con la carica automatica.

Si dedicarono alla corona di carica, presentando diverse soluzioni anche Louis Audemars e Charles Antoine LeCoultre, ma i sistemi ideati volevano movimenti di un certo spessore e all’epoca la tendenza era quella di Tasca molto sottili ed eleganti.

Antoine Norbert de Patek e Jean Adrien Philippe

Antoine Norbert de Patek e Jean Adrien Philippe

Jean Adrien Philippe, figlio di un orologiaio, aveva perfezionato i suoi studi a Parigi e poi in Inghilterra. Aprì anche un laboratorio con un socio, realizzando circa 150 orologi all’anno. Aveva inventato o migliorato, diversi macchinari per la lavorazione industriale degli orologi. Scrittore e giornalista scrisse un trattato sui Tasca con la carica “al pendente“, pubblicato in Francia e in Svizzera, e collaborò anche al Journal de Genève. Direttore tecnico era anche socio nella Patek Philippe & Co. costituita il 1° gennaio 1851 con un terzo associato, Vincent Gostowski, mentre Patek si dedicava al lato commerciale. Sempre in quell’anno, il sistema di carica fu brevettato il 27 settembre. Erano passati vent’anni dall’inizio delle ricerche di Adrien Philippe, che in seguito migliorò ancora la sua invenzione.

L'orologio spilla della regina Vittoria

Museo Patek Philippe, l’orologio della Regina Vittoria. La corona di carica è “al pendente”

Storia e leggenda a questo punto si intrecciano. Nel 1851 a Londra un Tasca con il nuovo sistema di carica, presentato all’Esposizione Mondiale di Hyde Park Crystal Palace, attirò l’attenzione della Regina Vittoria. L’orologio a spilla, nella foto sopra, è stato realizzato nel 1850 ed è decorato con smalti e diamanti; sul fondo, protetto da un coperchio, l’incisione: – n°4356 – Invenzione brevettata di Patek Philippe & Co. A Genève. E a quanto si narra anche il Principe Consorte Alberto aveva mostrato un grande interesse per l’invenzione.

 

 

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