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Paul Picot Firshire veluté

Ieri abbiamo scritto di un’antica tecnica di incisione impiegata da Moritz Grossmann per il quadrante di un’edizione in tiratura limitata nella collezione Benu Heritage. Oggi torniamo sull’argomento quadranti per il Double Moon che abbiamo presentato il 16 Settembre scorso nella sezione Notizie.

Yesterday we wrote about Tremblage, ancient dials’ finishing Moriz Grossmann used for its XIII Anniversary watch (silver or rose gold case), today we try to explain another finishing used for Double Moon Firshire by Paul Picot.

Il quadrante di questo Firshire è stato definito dalla Casa “veluté”, immediato quindi l’accostamento con il velluto sia per il tatto sia per la vista, e come scritto allora ci sono anche paragoni gastronomici per zuppe vellutate di verdure. Il francese però molto spesso trae in inganno essendo molto simile all’italiano e così questa volta siamo andati a controllare sui vocabolari; l’aggettivo in Francia è scritto con la “ou” e oltre che per tessuti morbidi all’aspetto e al tatto, viene impiegato anche in gastronomia. Soddisfatti dalla ricerca abbiamo pensato che la mancanza della “o” dipendesse dal fatto che in Piemonte il francese si è italianizzato, e abbiamo smesso di cercare ulteriori spiegazioni anche perché tutti abbiamo bene in mente l’aspetto del velluto.

Per chi non lo ricordasse o non lo avesse mai viso, ripubblichiamo l’orologio che sul quadrante mostra la luna dorata vista dai due emisferi. La cassa in acciaio ø 41 mm ne fa un orologio facilmente portabile; il movimento automatico è il Calibro PP1260 che si ammira dall’oblò in vetro zaffiro sul fondello, sulla massa oscillante spiccano i tre abeti, simbolo del Jura dove Paul Picot ha il suo stabilimento. 

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