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Lo Speedmaster Omega del 50° anniversario

Eccoci a scrivere ancora di un anniversario che coinvolge l’Omega più amato, lo Speedmaster della Luna, che di date e di edizioni commemorative ne ha viste molte.

Another Speedmaster Anniversary after 50 years from moon-landing on 1969 July, available in gold or steel, both with Caliber 3861 and many symbols of Apollo 11 Mission. A party has been organized by Omega in U.S. some months ago, hosting NASA astronauts and technicians, while Swatch Group Italy will remember the event in Milano on next May 22nd.

Lo Speedmaster è stato, negli anni ’60, il primo cronografo nello spazio quando era solo l’orologio che l’astronauta Schirra aveva acquistato per uso personale, poi ebbe il crisma dell’ufficialità dalla NASA come strumento al polso degli astronauti nelle navicelle spaziali; il logo delle varie missioni spiccò sul quadrante, compreso il Silver Snoopy Award NASA (Snoopy è la mascotte della NASA) riconoscimento per aver salvato con le sue precise indicazioni la vita degli astronauti di Apollo 13 in pericolo per un guasto agli strumenti elettronici. Così arriviamo ai cinquant’anni dell’allunaggio, parola che si è inserita nel lessico comune nella notte del 20 luglio 1969. Sembra ieri quando – in campeggio sul lago di Como – ascoltavamo la voce di Tito Stagno che ci portava a Houston con Ruggero Orlando – pensavamo che i due fossero collegati televisivamente, invece – lo sapemmo solo in sequito – il collegamento avveniva via radio. Allora per me gli orologi erano uno strumento per ritmare gli impegni quotidiani, solo nel 1987 avrei iniziato ad ammirarli come evoluzioni delle cognizioni legate all’astronomia, incredibili prodigi della microtecnica per la precisione e le funzioni offerte dai movimenti meccanici.

Nel 1989 nel negozio Rocca a Milano (nella foto Carlo Fontana, proprietario della prima catena italiana di orologerie, il tenente generale Thomas Stafford e Franco Bosisio CEO del Gruppo SMH Italia) ho intervistato Stafford, diventato presidente di Omega USA e nel 2018 Eugene Cernan, l’ultimo uomo ad aver camminato sulla luna. Entrambi avevano preso parte a diverse missioni spaziali, rimanendo però personaggi semplici e alla mano. Stafford, aveva al polso uno Speedmaster d’oro con bracciale e sorridendo precisò che non era quello in acciaio con cinturino avuto dalla NASA nel 1969; il peso diverso non sarebbe stato influente perché nello spazio tutto è fluttuante, ma caso mai c’era il rischio che “volasse via” e per il valore del metallo sarebbe stato un peccato, poi tornato serio lodò Omega dicendo testualmente “Non perché ne sono il presidente in America, ma perché è una marca che produce orologi di grande qualità e in aeronautica e ancor più nelle missioni spaziali, è essenziale avere al polso un orologio affidabile, preciso e la precisione è necessaria anche tornati sulla terra, quando ci si rende conto di quanto l’uomo sia piccolo”. Oggi dopo 50 anni Stafford (il quarto da sinistra nella foto sotto) insieme ad altri componenti del team tecnico e dei piloti della NASA, è stato ospite d’onore al ricevimento, nel Kennedy Space Center, offerto dal CEO e presidente della Marca Raynald Aeshlimann; fra gli ospiti ovviamente Georges Clooney da anni ambasciatore di Omega. Dopo ricordi lontani (e comunicati stampa attuali) ecco le due edizioni commemorative dello Speedmaster.

Lo Speedmaster in oro, la Festa USA per il 50° anniversario, il presidente di Omega e Clooney

Quello d’oro con bracciale si ispira al modello che nel 1969 fu donato agli astronauti di Apollo 11 e a eminenti VIP; come allora gli esemplari sono 1014, differente l’oro, è stato impiegato infatti l’oro Moonshine, marchio per il quale è stata chiesta la registrazione, e non l’oro giallo, cassa ø 42 mm con anse curve tipiche della IV generazione degli Speedmaster, lunetta in ceramica (ZrO2) bordeaux e scala tachimetrica in Ceragold (anche qui la Marca è in attesa del brevetto richiesto), quadrante in oro 750 e indici sfaccettati in onice nero all’interno di una cornice lucida; sono trattate con vernice nera anche le lancette; sull’anello esterno del fondello l’incisione 1969-2019, la numerazione dell’edizione limitata e la scritta Master Chronometer, l’anello interno in oro Moonshine è trattato PVD blu e nero e mostra il continente americano dove si intravede Cape Canaveral (che fino al 1973 era Cape Kennedy), sullo sfondo nero la scritta Apollo 11 – 50° anniversary e The First Watch worn on the Moon: infine un frammento di meteorite lunare è inserito nella cavità dell’anello, su questo la terra e la luna sono in proporzioni reali, diametro 3.67:1.

Il movimento è il Calibro Master Co-Axial 3861 a carica manuale; lunare anche il cofanetto in ceramica grigia con stampa 3D della superficie lunare, sul pannello superiore la stampa del Mare della Tranquillità e il sito dell’allunaggio nel 1969.

L’edizione commemorativa in acciaio, ricca di simboli e ricordi

In acciaio l’edizione è di 6.069 esemplari, cassa ø 42 mm, lunetta in oro Moonshine con anello in ceramica e scala tachimetrica in Ceragold, la parte centrale del quadrante d’oro è in grigio sfumato, più scuro all’esterno; in oro Moonshine indici e lancette (salvo quella dei secondi cronografici trattata PVD), a ore 11 il numero della missione Apollo è in oro Moonshine, nel contatore a ore 9, in oro Moonshine inciso a laser e annerito, Buzz Aldrin che scende sulla superficie lunare, Armstrong era già sceso e Stafford presidiava la navicella; sul fondello l’impronta dello stivale di Neil Armstrong e la frase dell’astronauta “That’s one small step for a man, one giant leap for mankind”, intorno al vetro zaffiro l’incisione dell’anniversario, il numero dell’edizione limitata e il tipo del movimento Calibro 3861. Il bracciale è in acciaio, ma nella speciale confezione c’è anche un cinturino in velcro ricoperto di sughero nero (così come erano protetti in sughero nero i propulsori dell’era Apollo), lo strumento per cambiarlo e due patch della missione, due piastrine, con le coordinate del sito dove si posò l’Apollo 11 e l’ora esatta, 20.17.40 UTC, mentre Amstrong scese sulla superficie lunare il 21 luglio alle 02.56 UTC.


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