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Il tempo olimpionico cronometrato

Ieri si sono conclusi i XXXI Giochi Olimpici con tante soddisfazioni, ma anche rimpianti per quarti posti o per cadute accidentali. Atleti a parte  (l’Italia ha conquistato 28 medaglie) ancora una volta è da lodare il cronometraggio di Omega.

Rio 2016 closed yesterday, happiness and tears for victories and 4°places, but once more Omega, official timekeeper for 27th time, was perfect.

loghi olimpici

Chi segue lo sport forse ricorda il filo di lana che gli atleti rompevano arrivando al traguardo, guardando dov’era la rottura si determinava la posizione del vincitore. Nel secolo scorso il sistema fu sostituito dalle apparecchiature fotofinish, ma ancora nella seconda metà degli anni ’60 era utilizzato da chi non poteva usufruire di moderne attrezzature. Nell’automobilismo il cronometraggio annovera da oltre mezzo secolo l’impegno di Heuer prima e di TAG Heuer poi, nelle discipline invernali e nell’equitazione spicca Longines, Omega è entrata come Official Timekeeper nelle Olimpiadi del 1932 e a Rio 2016 cronometrava la sua 27^Olimpiade. ma la prima gara cronometrata dalla Marca di Bienne fu la Gordon Bennett Cup nel 1904.

SWISS TIMING

Nel 1972, anche su sollecitazione FH, Federazione delle industrie orologiere elvetiche, gli specialisti furono riuniti nello Swiss Timing che però solo negli anni ’80 vide Omega e Longines fondersi nel Gruppo: In anni recenti anche altre aziende del Gruppo Swatch, nominate Official Timekeeper di eventi sportivi, si sono appoggiate a Swiss Timing, mettendo però in mostra il proprio marchio.

Il quantum timer del 2012, un tabellone 2016, cellule fotoelettriche moderne e del 1948

2012 Quantum timer, tabellone 2016, cellule fotoelettriche 2016 e 1948

L’impegno verso la massima precisione ha portato ad attrezzature sempre più complesse che tengono conto degli scatti alla partenza con pedane speciali per i tuffi o blocchi altrettanto speciali per l’atletica e fotocellule o attrezzature elettroniche capaci di registrare migliaia di immagini digitali all’arrivo

A Londra 2012 furono utilizzati 175 Km di cavi e fibre ottiche, 450 display, circa 480 tecnici affiancati da un numero doppio di volontari. Queste le cifre di Rio 2016: 200 Km di cavi, 450 tonnellate di attrezzature, 480 professionisti, 850 volontari specializzati, 79 tabelloni generali e 335 quelli per le singole discipline che in alta risoluzione mostrano le informazioni in tempo reale e possono essere completati con immagini e animazioni. C’è anche una nota romantica, la campana che segna l’inizio dell’ultimo giro di molte gare e che tuttora viene fusa in bronzo a Blondeau vicino a La Chaux-de-Fonds. mentre ricordiamo che nel 1952 fu consegnata a Omega la Croce al Merito Olimpico per la precisione al centesimo di secondo.

La campana per Rio 2016

La campana per Rio 2016

La prima Olimpiade in cui tutte le gare furono registrate elettronicamente fu quella del 1964 a Innsbruck e permise di vedere in televisione i tempi in sovraimpressione. A garanzia dei tempi nel nuoto nei Giochi Olimpici del Messico, 1968, arrivarono le piastre che, toccate con la mano dagli atleti, davano il loro tempo esatto eliminando i controlli a bordo vasca che anni prima avevano dato tempi contrastanti fra due cronometristi; il sistema fu poi migliorato diversificando il peso del tocco. Nel 1992 ai Giochi invernali in Canadà la rilevazione nel pattinaggio con l’Omega Scan OVision raggiunse il millesimo di secondo. Sempre in Canadà nel 2010 la pistola starter fu sostituita dall’Electronic Start System, un generatore di suono e a Londra 2012 si entrò nell’inimmaginabile con il Quantum Timer, risoluzione potenziale di un milionesimo di secondo e variazione massima un secondo su dieci milioni. A Rio 2016 le fotocellule per cronometrare gli arrivi sono state portate da due a quattro e il sistema ScanOVision Myria con 10.000 immagini al secondo rileva con le fotocellule la posizione del corpo del vincitore, per il golf soo stati ideati nuovi tabelloni che mostrano i punti dei giocatori rilevati con il radar che misura velocità, distanza e altezza del colpo. Nel cronometraggio del tiro con l’arco un sistema a scansione integrato garantisce rilevazioni con una precisione di 0,2 mm. Qualche contrasto c’è stato tra i tabelloni che non mentono e le decisioni arbitrali perché alcuni atleti sono stati squalificati e lo si è saputo a gara conclusa, piccola rivincita dell’uomo sulle macchine e non si può poi dimenticare che i punteggi per abilità e perfezione estetica resteranno ancora a lungo appannaggio dei giudici, dando luogo alle solite contestazioni.

Omega Aqua Terra per i Giochi invernai 2018

Aspettando il  2018

Già ideato il cronometro Omega per i Giochi Olimpici invernali del 2018 nella Corea del Sud; gli esemplari del Seamaster Aqua Terra 150M, sopra, sono 2018; sul  quadrante blu con motivo teak, la scritta Pyeongchang 2018 nei colori degli anelli olimpici; i numeri 20 e 18 sono perfettamente allineati con gli indici. Il movimento di questo cronometro automatico è il Calibro Omega 8500 Co-Axial resistente a più di 15.000 gauss, con due bariletti. La cassa w.r. m.150, ø 41,5 mm, ha il fondello in vetro zaffiro che reca inciso il logo dei Giochi sudcoreani.

 

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