Dopo un accordo con Masterchef gli orologi Hip Hop, anche multifunzione, sono al polso degli allievi-cuochi che partecipano, su Sky Uno, alle puntate del giovedì per potersi inserirsi in una cucina creativa, iniziando grazie a fantasia, creatività e abilità, una professione che può dare molte soddisfazioni.
La scala cromatica è quasi infinita, ma gira che ti rigira, in orologeria, i colori dei quadranti non sono tantissimi e anche se nei modelli fashion ci si sbizzarrisce, nella produzione più classica, destinata ai polsi maschili, sembra che le dita di una, o al massimo due mani, siano un numero più che sufficiente.
Eccoci giunti alla fine del nostro viaggio nel Salone ginevrino; con Cartier si conclude la panoramica delle novità sulle quali torneremo in seguito nella sessione della tecnica, per quelle che meritano di essere approfondite. Nell’Anteprima abbiamo pubblicato una eccezionale novità Cartier fra i Mestieri d’arte: nella collezione Ballon de Cartier l’intarsio non con tessere di essenze pregiate, ma con i fiori; poi per le signore i nuovi Tortue mini e medium; infine last but not least, il Calibre de Cartier Diver, subacqueo molto interessante.
Siamo quasi giunti al termine della cronaca ginevrina sulle novità al Salone. Questo è il XV marchio; come detto in precedenza, arrivano per ultime le “corazzate” così definite non solo per le dimensioni aziendali, ma anche per il numero di collezioni e relativi modelli. Nel caso di Jaeger-LeCoultre inoltre vanno considerati i brevetti e le innovazioni; probabilmente il suo Albo d’Oro è il più ricco nella storia orologiera.
Un atro grande imprenditore orologiero ci ha lasciati. Raymond Weil, che nel 1976 insieme a Madame Bedat aveva fondato a Ginevra l’impresa con il suo nome, è scomparso in gennaio all’età di 87 anni.
Sono una sessantina le boutiques che la Marca di Le Sentier ha inaugurato nel mondo. Il 15 gennaio è stata la volta di Zurigo dove, nella Bannhofstrasse, l’elegante via dello shopping, è stato inaugurato il terzo negozio monomarca in territorio elvetico.
Nella grande Mela la marca svizzera ha aperto la sua prima boutique monomarca scegliendo Fifth Avenue di fronte al Moma e a fianco di uno scintillante negozio di diamanti.
Luna e pianeti sono stati quest’anno fra i temi dominanti del Salone ginevrino e in questa ottica la Marca di Glashütte ha fatto centro. Il suo Richard Lange Terra Luna ci ha fatto tornare agli anni in cui grandi Marchi come Patek Philippe e Ulysse Nardin, affrontavano per primi l’astronomia in termini orologieri, trasferendo nel movimento e sul quadrante il cammino degli astri in cielo.
Entrare nello stand della Marca orologiera che sin dalla sua fondazione, 1755, non ha mai smesso di produrre orologi (altri lo hanno fatto, rinascendo dopo periodi più o meno lunghi, grazie all’impegno di appassionati) è aoprattutto entrare nel regno delle Arti dell’orologeria. Dai quadranti dipinti come quelli per il 2014, anno del cavallo, ai movimenti complicati: il tourbillon o, nella foto a lato, il Ripetizione Minuti spessore mm 8.09 vedere l’Anteprima. Ma il 2014 per la Maison ginevrina sembra essere soprattutto l’anno degli squelette.
