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Leica e l’importanza del fattore „K“

Leica, famosa nel mondo per la qualità delle sue macchine fotografiche, continua fiduciosa – possiamo confermare con estremo successo – il proprio progetto dedicato all’orologeria. Non intesa come gadget o semplice veicolo pubblicitario, bensì come premium level, se non addirittura come alta orologeria.

A new Brand has arrived among high mechanical watches: Leica; here a long article about its presentation in Wetzlar (DE) during 3 days (11-13 October 2023) attended by Guests of 38 Nations.

La pianta del Leitz Park che comprende non solo le fabbriche della Leica, sopra, ma anche un albergo e il Museo dedicato a Herr Leitz, una vera cittadella; nella foto sotto. il ricordo di Oskar Barnak che nel 1913/14 inventò la prima macchina fotografica di piccole dimensioni e l’invito al visitatore di scoprire tutti i cimeli che Il Museo ha religiosamente conservato; l’indicazione dove venne scattata la prima fotografia. Dopo la II Guerra Mondiale la Leica è tornata a Wetzlar

L’ orologio è stato presentato nel corso di una prima mondiale a Wetzlar – uno dei due siti produttivi della Marca – alla presenza di rappresentanti di ben 36 nazioni, e in concomitanza col “LOBA Award”, premio internazionale per gli scatti di fotografi provenienti da tutto il mondo. 

Dal 2006 l’industria Leica è proprietà della Famiglia Kaufmann, nelle foto la direttrice artistica Karin Kaufmann che si occupa di arte e cultura seguendo le 27 Leica Gallerie nel mondo e Andreas Kaufmann proprietario e CEO di Leica, fotografati con Lorenzo Sutti, inviato di soloPolso;

La cassa del nuovo ZM11, ø 41 mm dal forte impatto, è impermeabile a 10 atm e ha una corona a vite. Di questo orologio, però, è il sopraddetto fattore “K” a dare la connotazione tedesca al prodotto. Sì, perché ogni riferimento al “Made in Germany” e al “Leitzsche Werstätte” (Centri di produzione Leitzsche) sono stati spostati sul fondello a vista. Esclusivamente la scritta “Automatik”, al di sotto di Leica / Wetzlar, connota questo prodotto, affatto solamente teutonico. Quanto meno per il design. Di “K” all’interno della manifattura, c’è anche quella della Famiglia Kaufmann, che da quasi un ventennio ha preso in mano le redini di un’azienda storica, salvata dal fallimento dalla lungimiranza di alcune aziende non tedesche (tra le quali Hermes), che non hanno permesso al marchio della prima macchina fotografica di essere vittima della crisi agli inizi del 3° Millennio, dove le macchine digitali hanno rivoluzionato il mercato delle fotografie. Da allora la presenza di Leica si è evoluta sino a diventare – a nord di Francoforte (sul Meno) – un vero e proprio villaggio della tecnica che, di sicuro, in futuro raggiungerà lo status di cittadella. Consigliamo sin d’ora una visita al Museo. Qualcuno forse storcerà il naso alla parola “Manifattura”, ma quando un fornitore (in questo caso la rinomata azienda Chronode!) offre la base del movimento, calibro LA-3001 con oltre 60 ore d’autonomia e una precisione di -4/+6 secondi al giorno, testata nelle 5 posizioni, lo elabora per il cliente e il resto dell’orologio è del tutto ultimato in azienda a Wetzlar, difficile usare altre definizioni. 

Al tavolo durante la presentazione il Managing di Leica e F,J.Mojon di Chronode; il dr:Kaufmann mentre illustra la produzione e, le tre varianti del nuovo ZM11 con i prezzi

Lo ZM11 è presentato in 3 varianti, più una in edizione limitata (Launch Edition) a 250 pezzi. (in titanio con quadrante nero e rosso), I materiali sono l’acciaio e il titanio (cassa ø 41 mm w.r. a m.100), I quadranti a doppio strato, sono per il titanio coffee black, nero caldo, per l’acciaio midnight blue, nero-blu, con indici geometrici applicati. L’edizione limitata in titanio offre nelle scanalature (tipiche dell’ombra delle lamelle proiettata su muri e altro) riflessi in rosso e nero, visibili inclinando l’orologio. Sul quadrante svettano lancette luminescenti tagliate a diamante, lucidate, spazzolate e all’interno delle stesse, con sabbiatura, arrivando alla lavorazione finale quasi come quella a sbalzo.

I bracciali sono satinati, ma con elementi di connesione lucidati. Oltre all’acciaio, al titanio e per il cinturino il cauciù, è il “Cordura” – materiale tipo il “Kevlar”, ignifugo – a far parlare di sé, poiché non è cucito, ma saldato! Altra chicca tecnica e che riprende uno degli status della macchina fotografica, è il pulsante “rosso” Leica per sostituire con estrema semplicità il cinturino o il bracciale – just “press the button” e il meccanismo (Leica Easy Change) a baionetta entra in funzione, è sul retro della cassa, rosso come il Logo (ulteriore informazione: alcuni fotografi coprono sulla macchina questo segnale rosso per non farsela rubare). Di seguito le tre foto dei nuovi ZM-11.

Il vetro zaffiro sul fronte è leggermente bombato, con un anello nero che da una parte allarga l’ottica del quadrante e allo stesso tempo dall’altra interrompe la riflessione della luce all’interno. Sul fondello, invece, è piatto, ma sempre con anello in nero, ove sono stampate le informazioni dell’orologio. 

A chi è dedicato questo prodotto? A coloro che amano la fotografia professionale – ricordiamo che nel mondo esiste una vera e propria “Leica Community” – ma anche l’orologeria, che, a questo punto, nessuno può negare sia d’alto livello. A detta del Presidente Dr.Kaufmann, il progetto è ancora lontano dall’aver raggiunto il suo apice. Lasciamoci quindi piacevolmente stupire dal futuro; non immediato, poiché, con una produzione di soli ca. 500 pezzi annui l’azienda non ha alcuna fretta. Chi cercasse questa chicca lo troverà inizialmente in alcuni Stores della marca e poi anche in tutti gli altri. Un’ultima annotazione: anche Leica si occupa di Cultura e con le sue 27 “Leica Galerie” nel mondo – sotto l’attenta supervisione della Sig.ra Kaufmann, che si occupa del ramo aziendale culturale – ha stabilito un altro record mondiale: x Leica ogni secondo è (davvero) un primo. (testo e foto di Lorenzo Sutti)

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