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Al museo Poldi Pezzoli incontro con Michel Parmigiani

Due i protagonisti dell’incontro del 14 marzo al museo Poldi Pezzoli di Milano: uno splendido tasca complicato di Breguet e il suo autore, Michel Parmigiani. La Breguet, allora di proprietà francese con i gioiellieri di Chaumet, lo aveva incaricato di realizzare una minicollezione di sei Tasca, con movimenti uno diverso dall’altro (ajouré, a saltarello, 8 giorni di carica, con il termometro sino all’equazione del tempo che l’attuale proprietario ha prestato per l’occasione), tutti legati da un filo comune, la carica automatica con massa oscillante non circolare come negli orologi da polso, ma verticale.

Third meeting on March 14th at Poldi Pezzoli Museum with master watchmaker Michel Parmigiani and one of the six Breguet pocket-watches he made on behalf of Brand in the Seventies; together with Michel, Fabio Bertini, Pisa Orologeria consultant and Ugo Pancani teacher and FHH expert.

Il tasca in pole position, la direttrice del museo e il tavolo degli oratori, Fabio Bertini e Michel Parmigiani, Michel con l’orologio e uno dei molti appassionati presenti

Come in una pellicola cinematografica accanto a questi primi attori, due caratteristi della forza di Fabio Bertini e Ugo Pancani; dal primo, entrato ragazzino 50 anni or sono nel negozio degli zii Pisa, aneddoti e ricordi legati al mondo del commercio specializzato (a cominciare dal profumo dei laboratori di orologeria dato dagli olii e dai metalli, paragonato al profumo del pane quando si entra in una panetteria, per finire ai rapporti con aziende e clienti), dal secondo domande mirate e ulteriori spiegazioni alle parole ovvie di Michel Parmigiani, ma che almeno per una parte del numeroso pubblico necessitavano di precisazioni. Per chi ama gli orologi è stata una Lectio Magistralis quella di Michel, soprattutto sul mondo del restauro, diverso da quello delle riparazioni per quanto complesse, perché comporta la conoscenza di molti elementi, dalla storia alla tecnologia sino ai materiali impiegati in un passato molto lontano, quando non esistevano acciai speciali, per movimenti meccanici dei quali restano a volte solo i disegni. Fare dei componenti a mano è una filosofia di lavoro, un’arte che implica uno studio continuo, poi essere curiosi, non limitarsi a vedere ma osservare con curiosità ponendosi domande, due dei suoi consigli per chi vuole dedicarsi all’attività del restauro. A questo proposito forse pochi sanno che esiste un protocollo in merito, stilato negli anni Settanta da esperti dei quali faceva parte anche Michel che ha affascinato il pubblico con il suo atteggiamento semplice, che lo distingue sempre, ma anche con battute di un humour sicuramente non elvetico.

Sullo schermo del Museo Breguet e Parmigiani, i sei Tasca e il più complicato

Nato in Svizzera da genitori italiani, brillante allievo della scuola tecnica che lo avrebbe poi diplomato solo a patto, secondo la locale legge protezionistica del 1947, che cambiasse nazionalità (però non era ancora maggiorenne e questa coercizione gli ha consentito pochi anni fa di riottenere la cittadinanza italiana con un secondo passaporto) oggi Parmigiani ha realizzato con l’aiuto della Fondazione Sandoz un polo orologiero verticalizzato portando molte lavorazioni sul territorio di Fleurier. Infine sullo sfondo la gigantesca figura di Abraham Louis Breguet; il giovane Bertini nel negozio Pisa vedeva Marchi importanti, erano gli anni dei Vacheron Constantin e dei Piaget con la grande assenza dei Breguet, tanto che Fabio a un certo punto chiese: ma chi era Breguet? Veloce la risposta di Ugo Pisa: un grande orologiaio, padre dell’orologeria moderna, E questo per le incredibili intuizioni poi trasformate in realtà meccaniche al di là del suo brevetto più noto, lo scappamento a tourbillon. Dopo un’ora trascorsa in un lampo molte le domande del pubblico sulla componentistica dell’alta orologeria (quanti sanno che esistono diversi gradi di qualità per le spirali?) sino al silicio che lascia ancora perplesso Michel Parmigiani, nei suoi laboratori lo si sta studiando, è un materiale utile soprattutto per l’antimagnetismo oggi così importante visto tutto ciò che ci circonda e che può influire sulla precisione di un orologio meccanico, ma che non si può decorare e qui entra in ballo il credo di Parmigiani legato all’armonia dell’aurea (o divina) proporzione indicata nel primo medioevo dal matematico toscano Fibonacci e che regola tutto il creato.

Infine per gli appassionati di orologi antichi ricordiamo che a Milano, nella collezione del Castello Sforzesco e nel Museo Poldi Pezzoli, esistono due capolavori restaurati da Parmigiani, il Planetarium di F.Ducommun e un Tasca di Breguet.

 

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