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Milano Global Fashion Summit 2017

Vertici di aziende del lusso ed esperti della digitalizzazione, dedicando ampio spazio all’e-commerce e all’evoluzione di Cina e USA, si sono confrontati al Fadhion Global Summit 2017, svoltosi il 23 novembre a Milano alla Fondazione Feltrinelli,

During next years Luxury Brands will see new challenges in USA and China about e-commerce and omnichannel: meeting in Milano afforded these themes.

Promosso come sempre da Class Editori, Camera Nazionale della Moda e Bank of America Merrill Lynch, ha scelto uno spazio minore rispetto al passato, riunendo comunque oratori importanti e un pubblico di addetti ai lavori nell’avveniristico edificio ideato dagli architetti Herzog e DeMeuron, progettisti anche di Baselworld. L’accenno alla fiera mondiale dell’orologeria e della gioielleria mi fa ricordare che in passato AD delle filiali italiane di grandi Marche orologiere hanno partecipato al Summit.

Oggi l’orologio è sempre più un accessorio e l’accenno ai segnatempo, forse involontario ma con tanto di nome della Marca, è venuto da Brunello Cucinelli che ha definito Internet una cosa molto seria, ma da gestire con garbo.

Con spirito tutto toscano ha detto che siamo “tutti troppo connessi” e descritto l’invadenza di capi che anche in ore improponibili mandano sms o email mentre una telefonata darebbe più rapidamente molte soluzioni. Amazing, ha mormorato un giovane alle mie spalle, più che “divertente” lo definirei “filosofo e anche utopista” sia pur con spirito imprenditoriale che si riallaccia alle tradizioni medicee.. Al termine dell’incontro dopo avergli fatto i complimenti per il suo Vacheron Constantin gli ho chiesto se oltre al famoso braccialetto in pizzo arriverà mai un orologio BC; risposta assolutamente negativa, suffragata dal ricordo di una frase socratica su un bravo poeta passato alla politica per cui la poesia ha perso un cattivo politico e la politica ha acquistato un cattivo poeta, a Milano più semplicemente si direbbe: ”Ofelé (cioè pasticciere) fa el to mestè”. Tornando all’e-commerce anche Cucinelli è convinto della sua importanza, ma “con garbo”

Diego Dalla Valle, in collegamento da Shanghai ha sottolineato come il business model debba evolversi, i consumatori (che Cucinelli definisce clienti) cercano l’attualità e i produttori devono tenerne conto, Todd’s per esempio proporrà collezioni bimestrali e non semestrali,

La rivoluzione digitale ha cambiato canali distribuitivi, comunicazione, marketing, design e sviluppo del prodotto (che deve essere rinnovato velocemente per mantenere alta l’attenzione sul Marchio) ha detto Gabriele Maggio managing director di Moschino. Per Carlo Capassa presidente della Camera Nazionale della moda. Stati Uniti e Cina si confermano come i più importanti mercati per le nostre aziende; Michele Scannavini presidente dell’ICE è convinto che la Cina diventerà il driver dell’economia mondiale; Dopo numerosi altri interventi sui cambiamenti necessari nei negozi hanno parlato Lavinia Biagiotti (a Roma aprirà presto un nuovo concept al piano terra il “Fast” fashion, al mezzanino il “Relax”, per chi cerca una pausa, e al terzo lo “Slow” con l’Atelier) mentre Diego Rossetti  ha auspicato un giusto rapporto tra storia aziendale e tecnologia.

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