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Connected or not connected? pensieri in libertà…

Quando la notte è afosa e il sonno non arriva c’è chi guarda la televisione, chi conta le pecore, chi si gira nel letto e pensa agli orologi. Io faccio parte dell’ultima fascia!

When also night it’s very hot it’s difficult to sleep, and somebody – as me – thinks about watches, about Apple Watch and its 90% less of demand. What has happened on our market? Is it because of articles on some newspapers or because of prices of watches? Chinese smart watches are coming and from US a connected one doesn’t need a handy near, so I’am sure that soon or late, even if I’am fond of mechanical and selfwinding watches,  I’ll buy one.

 

Così riflettevo sugli articoli di due quotidiani (sull’allegato di uno ho avuto la fortuna di apporre la mia firma). Oggetto della mia insonnia era l’Apple Watch: dopo un boom di richieste le vendite sono drasticamente calate del 90%. Ho anche ricordato un’intervista su un’emittente milanese dove la gente si dimostrava, diciamo, molto poco interessata ai Connected, in netta contrapposizione a un mio parente che, ricevuto in regalo dal figlio un Samsung da polso, ora lo preferisce addirittura a sua Maestà Rolex e ho concluso la girandola onirica con il cabarettista francese e la sua parodia della presentazione in Francia dell’Apple Watch. La cosa incredibile è che io sono un fan sfegatato degli automatici, al massimo dei carica manuale e ovviamente con movimento a vista. Allora, cosa mi turbava al punto di perdere il sonno? vuoi per la crisi, vuoi per una mancanza d’interesse dovuta soprattutto al rincaro degli orologi oramai pezzi da collezione più che da utilizzo, anche per le marche più abbordabili, noi italiani non sentiamo più il fascino delle lancette?

Negli anni ’80 la campagna pubblicitaria di Apple avrebbe causato code ai negozi proprio come all’epoca accadde per Swatch. Cosa è successo? da una lato secondo me, chi ha scritto di Apple, lo ha fatto spesso con un tono tipo “bisogna essere matti per comperarlo!” (cosa che non ho mai sentito ad esempio per una nuova auto salvo nelle trasmissioni televisive inglesi colme di british humor) dall’altro contrariamente a quanto visse il fenomeno Swatch, che presentava collezioni di tutti i colori, ergo: “visto, bello, comprato!”, il quadrante Apple che può cambiare come lo vuoi tu, non si presenta proprio dagli inizi in questa versione. Per di più è un orologio di forma – e se chiedete a qualcuno di disegnare un orologio, il 97% lo farà tondo e non rettangolare!

Tra poco giungeranno anche i cinesi Huawei, che si presentano con un look di orologi di alto livello se non di target. Ma soprattutto desta perplessità la durata della pila, troppo poco se si impiegano spesso le funzioni dell’Apple. Però è inutile negarlo. Prima o poi ognuno di noi avrà un connected al polso! Magari connesso solo con il cinturino o come quello in arrivo, sempre americano, che non deve avere vicino il cellulare. Certo orologi come il Bulgari Magnesium, da impiegare come agenda preziosa e segreta dei propri dati, andrebbero comprati semplicemente perché belli. Il resto è un optional! E non voglio certo parlare dei Connected bijoux a partire dai Morellato.

Ora però dormo, sono in arretrato di qualche ora di sonno! (L.S.)

 

 

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