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Tudor Heritage Black Bay

Domani, 27 marzo, Baselworld viene inaugurata ufficialmente e apre le porte al pubblico. Da Tudor probabilmente i visitatori non vedranno solo l’Heritage Black Bay, però le notizie e le fotografie fornite in anteprima su questo solo modello precisavano categoricamente l’Embargo per il 26 marzo alle ore 12 e i giornalisti sanno che un Embargo va sempre rispettato.

Così eccoci a parlare della collezione Heritage e del Black Bay che, presentato nel 2012, ha avuto successo. Nel 2013 questo orologio ha ricevuto il Grand Prix de l’Horlogerie de Genève nella categoria Revival, soprattutto per aver recuperato molti dettagli del passato, pur essendo un orologio di piena attualità. La referenza 7922 del 1954 è il capostipite al quale gli stilisti avevano fatto riferimento per il look bombato e per l’analogo quadrante, le dimensioni della corona invece si riallacciavano al modello del 1958. L’anno scorso il Chrono Royal Blue, con cassa sub a 150 metri, ricordava gli anni ’70. Ispirazione agli anni Cinquanta invece per un altro modello Heritage, l’Advisor, svegliarino con quadrsante nero e dettagli rossi per le lancette.

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Tudor Heritage Black Bay, automatico sub a -200 metri

Oggi il nuovo Black Bay continua a scegliere il blu  nella versione “automatico” con la cassa in acciaio, ø 41 mm, levigata e satinata, sub a 200 metri. La lunetta girevole unidirezionale ha il  disco in alluminio blu opaco, in alluminio anodizzato blu anche il tubo della corona. Sul quadrante nero indici e lancette, le  Snowflakes impiegate dagli anni ’60 agli anni ’80, sono argentati luminescenti. Il modello si completa con il bracciale in acciaio, con un cinturino in cuoio invecchiato, nell’astuccio anche un cinturino addizionale in tessuto.

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