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Maurice Lacroix design italiano

MP6558_PVB01_090Fondata dal Gruppo Desco, impresa di un’importante famiglia svizzera che opera in settori diversi dall’orologeria, Maurice Lacroix ha bruciato le tappe e, forse anche con troppo anticipo, si è affacciata nel mondo delle Manifatture con alcuni movimenti particolari. Dal 2012 c’è stato un cambiamento nel pacchetto azionario, ma la proprietà rimane svizzera e i traguardi sono sempre quelli della migliore orologeria, soprattutto nella collezione Masterpiece (nella foto a lato).

 

Da diversi anni designer della Marca è un italiano, Sandro Reginelli, al quale è affidato anche il reparto di Ricerche e Sviluppo; l’ho incontrato a Milano alla presentazione delle novità 2013. Mi incuriosiva il Masterpiece secondi misteriosi a indicazione lineare (15 secondi orizzontali e altrettanti verticali) che colpisce per il rapido gioco delle lancette. Due le serie previste di 125 esemplari, per questo segnatempo con movimento rodiato o in rutenio.

L’aggettivo misterioso è apparso ai primi del XX sec. per le pendulette di Cartier e solo dal 2012 negli orologi da polso con due Cartier, che al SIHH di Ginevra ne hanno svelato il funzionamento. Invece il segreto di questo Maurice Lacroix (con movimento automatico di Manifattura ML215) è ben custodito, perché in futuro ci saranno ulteriori evoluzioni o forse perché certe soluzioni tecniche non sono brevettabili o perché, ancora una volta, siamo di fronte all’uovo di Colombo, la cui soluzione è sempre stata sotto agli occhi di chi doveva però avere anche l’immaginazione per arrivarci. E qui il parallelo con il Roue Carrée è immediato e il successo del Maurice Lacroix con ruote quadrate lo ha confermato.

Maurice Lacroix Masterpiece secondi misteriosi

Maurice Lacroix Masterpiece secondi misteriosi

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«Dal 2006 a oggi abbiamo ideato e prodotto in house 12 movimenti di Manifattura e dal 2008 abbiamo sviluppato le complicazioni» dice Reginelli (foto a lato), che si sofferma sulla verticalizzazione dell’industria e sulla sua espansione sotto il profilo commerciale (3.000 punti vendita nel mondo, 7 boutique, 300 shop-in-shop). «Il mercato italiano merita di essere osservato con maggiore interesse – continua – ce ne occupiamo direttamente e stiamo riorganizzandolo. Abbiamo 7 collezioni. Non vogliamo reinventare il passato, vogliamo scrivere una storia solo nostra, unendo la tecnica dell’orologeria meccanica all’estetica e offrendo qualcosa di veramente nuovo.»

Guidato da un management giovane, Maurice Lacroix tiene presente anche i desideri di un pubblico giovane e sportivo. Per esempio con il Pontos Diver, automatico in acciaio, ø mm 43, sub a m.600, con valvola per il gas elio. Oppure con il cronografo automatico (su base Valjoux 7750) Pontos S Extreme, cassa sabbiata ø mm 43, sub a m.800. In questo modello cinturino in pelle resistente all’acqua realizzato secondo i dettami della NATO, cassa e lunetta in Powerlight®, pulsanti e corona in titanio. In attesa di brevetto il meccanismo della regolazione del tempo con la corona, il dispositivo sul pulsante cronografico evita che movimenti involontari possano influire sul corretto funzionamento della lunetta interna. La nuova lega, in esclusiva per Maurice Lacroix, è composta da alluminio, magnesio, titanio, zirconio e ceramica nei colori blu racing, khaki e nero, di questo colore solo 999 gli esemplari previsti. E in futuro ci sarà maggiore attenzione anche per il pubblico femminile.

Pontos Diver: l'automatico tra due cronografi S Extreme

Pontos Diver: l’automatico tra due cronografi S Extreme

 

 

 

 

 

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