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L’Artiglio di TCM

ARTIGLIO BLUELa marca italiana, tornata da poco sul mercato, fa sul serio e riprende, in termini attuali, temi sviluppati in passato. Il nuovo automatico con movimento Swiss Made, sub a 100 atmosfere (mille metri), con lunetta girevole e valvola di scarico per il gas elio, è dedicato a due navi della nostra Marina, Artiglio e Artiglio II, famose nel mondo per recuperi subacquei.

Il motto della nave, Memento Audere Semper, si adattava perfettamente anche al viareggino Alberto Gianni.

 

Questi era il geniale inventore che, nel 1927, ideò, costruì e collaudò la torretta di osservazione. Agli inizi un tubo in acciaio (in seguito costruito in bronzo) con finestrini per l’osservazione, era dotato di lampade fino a 100.000 watt; all’interno il palombaro, in contatto telefonico con la nave appoggio, poteva stare seduto. Tempo massimo dell’immersione sino a m.300: tre ore. Si evitava il rischio dell’embolia e la necessità della decompressione durante la risalita.

ARTIGLIO_Pagina_2_Immagine_0001Nel 1928, grazie a questa invenzione, nell’Oceano Atlantico fu recuperato il tesoro custodito a 130 metri di profondità nella nave Egypt. In precedenza altri recuperi erano stati effettuati, ma mai a quella profondità e David Scott, giornalista inglese a bordo dell’Artiglio II (foto sopra) scrisse della torretta: “è stata la prima e resterà l’unica“.

TCM le tre versioni dell'Artiglio sub a 100 atmosfere

TCM le tre versioni dell’Artiglio sub a 100 atmosfere

Sono passati quasi novant’anni ed ecco, sopra, i nuovi automatici subacquei dedicati all’Artiglio; queste le loro caratteristiche: cassa antimagnetica in titanio e acciaio ø mm 52, sub a 100 atmosfere e con valvola per lo scarico del gas elio, vetro a occhio di bue, quadranti blu, nero o guscio d’uovo, indici e lancette in Superluminova, cinturino in poliuretano.

TCM Il Palombaro automatico del 2005

2005: il Palombaro di TCM

Ho anche recuperato la fotografia (sopra) del Palombaro, che nel 2005 TCM dedicò a tutti i palombari in forze sull’Artiglio II che, nel 1928, al termine della missione erra riuscito a recuperare 7 onnellate d’oro 44 di argento. Oltre a Alberto Gianni sulla nave c’erano infatti anche Aristide Franceschi e Alberto Bargellini; l’orologio dedicato a questi coraggiosi era un automatico sub a 20 atmosfere, movimento ETA 2824/2, cassa ø 44 mm con corona a vite, vetro bombato di mm 9; sul quadrante e sul medaglione in bronzo del fondello recava il simbolo dei palombari il casco dello scafandro. Cinturino giallo sia in squalo sia in caucciù.

 

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