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A ruota libera: Barbara Monti

Barbara Monti Presidente Eberhard Italia 1Per la prima volta nella rubrica “A ruota libera”, dove chi opera nel mondo orologiero scrive senza che siano poi apportate modifiche a quanto espresso, c’è una donna: Barbara Monti, che guida Eberhard & Co. storico marchio svizzero. Dopo gli studi è entrata in Eberhard Italia occupando posti di responsabilità; ne ha assunto la direzione generale a fine anni ’90 e dal 2004 è AD di Eberhard & Co. e Presidente di Eberhard Italia.  Conduce l’azienda (ha imparato la “tecnica” dal padre Palmiro) con capacità, determinazione e sensibilità tutta femminile; segue personalmente la produzione sin dalla fase creativa; chissà se come donna ha dovuto superare diffidenze in questo mondo.    

  “Il mondo orologiero è ancora prevalentemente maschile, ma non direi che questo mi abbia creato dei problemi particolari. Nell’universo dell’orologeria svizzera si guarda principalmente ai risultati. Inoltre il fatto di essere alla guida di un Brand che vanta una lunghissima tradizione è un vantaggio innegabile, così come lo è l’essere cresciuta in una famiglia orologiera, che mi ha consentito di impadronirmi molto presto di tutti i “segreti del mestiere”. Certo è necessario lavorare sodo, il mercato è estremamente competitivo, ma l’essere una signora non è uno svantaggio, anzi, forse, mi dà una marcia in più sotto l’aspetto creativo.

Eberhard &  Co. dall’Italia all’estero 

Eberhard è un marchio che ha riscosso fin dalla metà del secolo scorso un successo enorme sul mercato italiano. Del resto l’Italia è stata per lungo tempo il punto di riferimento per tutte le principali marche svizzere d’alta gamma, sia per i volumi sia per quello che viene definito il “potere prescrittivo” che il Belpaese ha sempre avuto, influenzando lo stile e le scelte di gran parte del mondo.

parigi

Parigi: la vetrina Eberhard&Co. da Louis Pion e, a destra, Barbara Monti

Oggi i volumi italiani sono diminuiti ed altri mercati hanno assunto sempre maggiore importanza. Eberhard è presente in tutti quelli principali e può essere considerato un marchio “globale”, pur avendo attuato una politica di distribuzione molto selettiva imposta da una produzione limitata, rispetto ad altre marche del settore.

Non solamente orologi maschili

Nonostante la storia delle collezioni di Eberhard vanti alcuni modelli femminili davvero stupendi, la vocazione del marchio è senza dubbio maschile, con una predilezione per l’orologeria sportiva ed in particolare per i cronografi. I nostri principali brevetti sono attinenti a modelli prettamente maschili, come il Chrono 4, l’ 8 Jours o lo Scafodat.

Per i polsi maschili: cronografo  Tazio Nuvolari Vanderbilt Cup Naked, Scafodat con valvola per il gas elio, 8Jours primo a offrire 8 giorni di carica, la nuova lettura della cronografia sulla versione blu del Chrono4 Colors

Per i polsi maschili: cronografo Tazio Nuvolari Vanderbilt Cup Naked, Scafodat con valvola per il gas elio, 8Jours primo a offrire 8 giorni di carica, la nuova lettura della cronografia sull Chrono4 Colors blu

Detto questo,  quando abbiamo deciso di addentrarci maggiormente nell’universo femminile l’abbiamo fatto molto seriamente, non limitandoci a “femminilizzare” un prodotto maschile come fanno in molti, ma creando da zero un nuovo progetto.

Così è nato Gilda, un modello centrato su una cassa assolutamente innovativa e complessa, creata con lo scopo di adattarsi al polso femminile in modo ergonomico ed elegante al tempo stesso. Tutta la cura per i dettagli che ha da sempre hanno contraddistinto la nostra produzione è stata trasferita in Gilda, con personalizzazioni create ad hoc e varianti studiate per soddisfare le diverse esigenze del mondo femminile, dalla più sobria alla più preziosa.

AAAA Gil

Gilda: Curvy quadrante in madreperla e motivo floreale fra gli indici; Temptation decorato con serpente prezioso; quadrante grigio-perla satinato black or indici in diamanti e un tocco rosso per San Valentino

Anche i cinturini e i bracciali sono di altissima qualità, nulla è stato lasciato al caso. E per tornare al discorso iniziale, l’essere una donna mi è stato di grande aiuto in questo caso, sapevo esattamente cosa volevo…”

 

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