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G.W.D. riflessioni del 30.8.20

Geneva Watch Days, le giornate ginevrine orologiere si sono chiuse ieri, troppo presto per tirare le somme di questo exploit promosso da Bvlgari e da altre 16 Marche (ma forse ce ne sono state anche di più) però in Internet si sono già lette le prime critiche.

Geneva Watch Days closed yesterday and it’s too early to speak about results, but online we read already people against them. Yes, Covid 19 is still among us, but it’s less dangerous to go to single or small presentations than to go to discos or movida and furthermore forgetting that industries have to sell otherwise bankrupt is arriving not only for them but also for many others. Finally nobody was compelled to go, or not?

Prima di tutto quella legata al fatto che il Covid19 non è certo finito e riunire diverse persone è un rischio, ma qui si potrebbe anche dire: … e le discoteche o le movida, dove le mettiamo?

Un altro punto è stato quello del profitto, all’insegna del chi se ne frega dei contagi pur di vendere. Beh, le industrie non sono delle Opere Pie di Misericordia, devono produrre, vendere e ovviamente guadagnare altrimenti fanno bancarotta. Non è necessario vendere orologi mentre lo è vendere prodotti alimentari o farmaceutici, però se non si vendono gli orologi, migliaia di lavoratori andranno a spasso e non solo nelle aziende presenti al Geneva Watch Days, ma anche tra quelle della componentistica e di altre forniture.

Infine andare al Geneva Watch Days non era un obbligo, chi è andato lo ha fatto sua sponte (e traduciamo: spontaneamente, se non invitato con tutti gli annessi). Sarebbe interessante sapere quanti sono stati i giornalisti presenti (molti, noi compresi, sebbene a malincuore non c’erano, ma hanno cercato comunque di pubblicare alcune delle diverse novità), gli inviti dell’epoca del Palaexpo e le relative serate-evento appartengono ad un’epoca irripetibile.

Diverso probabilmente il discorso per i negozianti, che sicuramente avevano fissato incontri precisi riunendo in un sol viaggio i Marchi trattati, mentre non si può non riconoscere a G.W.D. l’aspetto promozionale che si riverberà poi sulla distribuzione reale o online.

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