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2020: riflessioni

Durante molti decenni professionali (iscrizione all’Ordine dal Giugno 1973, dopo una decina di anni di free-lance) ho visto i terribili eventi degli anni di piombo, quelli delle Torri Gemelle e del Pentagono, gli attacchi terroristici in Europa e quelli causati invece dalla natura come inondazioni e terremoti.

During many years of journalism (at Professional Association since 1973 and before as freelance) I wondered often if watches were a too little thing compared to catastrophes I was seeing but about I couldn’t write, being a specialized journalist. Anyway on 2012 I made an exception after having seen a broken clock during earthquake and today I am thinking about Time slowing down in Milano, like in the Hermès watch, Le Temps suspendu.

Spesso mi sono domandata se un argomento di nicchia come quello degli orologi, non fosse insignificante, quasi anacronistico, rispetto a quanto osservavo e del quale non scrivevo perché al di fuori del mio settore, però nel 2012 ho fatto un’eccezione avendo visto il quadrante dell’orologio di un campanile fermo all’ora del terremoto).

Oggi riprendo un paragone con gli orologi pensando che a Milano il tempo, se non si è fermato, sembra aver rallentato la sua corsa, proprio come nell’orologio di Hérmès Le Temps souspendu. In questo limbo, dove la prudenza ci fa vivere, le ore possono sembrare eterne in attesa di conoscere a sera le cifre date dalla Protezione Civile, un po’ come quando negli anni ’40 alle 13 e alle 20 si ascoltava il giornale radio. Ma a differenza di allora abbiamo la tecnologia che ci aiuta e non ci fa sentire soli, con videoconferenze o incontri virtuali con i nostri cari lontani. Ieri ho pubblicato un elenco di Musei che, grazie alla rete, ci mostrano i loro capolavori, il Poldi Pezzoli a Milano su FB e Instagram ha visite guidate e le puntate televisive di Alberto Angela ci portano all’interno di castelli e basiliche.

La tentazione di tirare i remi in barca e di lasciarsi andare può essere forte, ma bisogna respingerla e pensare che, una volta giunti in fondo, si risale. Le aziende orologiere svizzere lo hanno sperimentato diverse volte e se oggi la pandemia potrebbe spazzarne via molte, auguriamoci che possano resistere non solo i noti Gruppi, ma anche gli indipendenti e chi opera in silenzio nel campo della componentistica per fornire ai reparti di studi e ricerche ciò che serve per realizzare le idee più avanzate nell’arte di misurare il tempo.

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