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Mido e i 40 anni dei Baroncelli

Fondata da Georges Schaeren nel 1918 Mido sta per arrivare al traguardo nel secolo (ricerche d’archivio di una studiosa americana dicono però che le origini dell’azienda risalgano addirittura al 1886). Da quest’anno la distribuzione per il nostro mercato è stata affidata a Swatch Gourp Italy.

Near to one hundred year anniversary Mido (for the first time distributed in Italy by Swatch Group Italy) has many interesting historical collections: water-resistant models, classic chronograph and selwinding watches well finished from cases to movements, and affordable prices. During Seventies collection Baroncelli was born (a name perhaps belonging to an ancient family in Florence) and a very thin Baroncelli is the 4oth Anniversary Watch while in Baselworld many other novelties were shown.

 

L'automaticoBaroncelli Heritage dell'Anniversario

Nel secolo scorso l’azienda fu inserita nella General che si integrò nell’ASUAG, Allgemeine Schweizerische Uhrenindustrie AG (industrie orologiere svizzere) divenuta poi SSIH (aveva riunito Omega e Tissot),  in seguito SMH e infine Gruppo Swatch.

Quest’anno Mido festeggia i 40 anni di una delle sue collezioni più note. Il Baroncelli Heritage dell’anniversario (foto a lato) cassa in acciaio ø 39 e spessore mm 6,95, ha il quadrane nero e movimento automatico Mido 1192 (base ETA 2892A2), con rotore inciso e decorazione a Côtes de Genève.

 

 

Non si sa perché negli anni ’70 venne scelto questo nome. Se un direttore di Zenith amante della Spagna chiamò El Primero il primo cronografo integrato e recentemente Vincent Dupontreué ha scelto per la sua azienda il nome del vento Breva sul lago di Como, si potrebbe anche pensare che un viaggio a Firenze, dove la famiglia Baroncelli nel XIV sec. aveva fatto affrescare la Cappella da Taddeo Gaddi, sia alle origini della scelta. In effetti i Baroncelli sono orologi classici con particolare attenzione al design e alle finiture.

Baroncelli automatico e versione Lady

Baroncelli automatico certificato cronometro in acciaio e la versione Lady

Negli anni ’40 i Mido furono esportati in America e di loro si scrisse che: “l’azienda è specializzata nell’aggiungere un tocco particolare alle finiture degli orologi anche nei più piccoli elementi“, caratteristica che Franz Linder. presidente Mido, ci ha fatto notare anche negli orologi esposti a Milano e che comunque restano in una fascia di prezzi accessibili. Modelli in acciaio 316L niente oro ma trattamenti PVD (solo qualche diamantino nel Baroncelli Lady). La scelta di un design ispirato a concetti architettonici è alla base di molti modelli, anche nell’edizione in tiratura limitata a 500 esemplari dell’automatico Big Ben (carica di 80 ore) affidato a designer esterni all’azienda, e che presenta molti dettagli legati alla celebre torre londinese. Sempre notevole l’impegno tecnico: negli anni Trenta nasceva la collezione Multifort, nel 1937 il Multifort automatico era già antimagnetico, resistente agli shock e garantito waterproof alla pressione di 2-3 atmosfere anche con la corona estratta (grazie a una guarnizione in sughero appositamente trattato) oggi gli Ocean Star Captain in titanio con calibro 80H. sono sub a 20 atm, altrettanto belli i leggeri Commander.

Mido in senso orario Multichrono, Big Ben trattato PVD, Commander, Ocean

in senso orario Multifort Chrono Adventure in acciaio trattato PVD antracite; Big Ben automatico calibro H80, trattato PVD;  Commander e Ocean Star Captain in titanio

Nel 1940 al fondatore succedeva il figlio Walter Schaeren, pilota nell’Aeronautica elvetica e l’azienda produsse orologi da pilota. Interessante il Multicenter Chrono con il totalizzatore dei minuti al centro per facilitare la lettura di ore, minuti, secondi e minuti cronografici. In quanto agli automatici, nel 1957 la Rotwerk A.Schild certificò di aver fornito a Mido un milione di componenti automatici grezzi. Pochi anni prima i tecnici di Mido avevano ideato il sistema di carica Powermind, riducendo il umero dei componenti da 17 a 7 e negli anni ’70 l’azienda produsse 29.074 movimenti con certificato di cronometro. C’è anche un aspetto curioso nella produzione del passato. Gli orologi da polso ebbero spesso la forma delle griglie dei radiatori delle auto, ma ricordavano anche palloni da football, palline da tennis, le staffe delle selle, mentre sul quadrante del Poker Watch gli indici erano carte da gioco.

A questo punto c’è da chiedersi come mai solo adesso questo Marchio sia distribuito in Italia da Swatch Group; probabilmente la crisi che viene recepita in certe fasce di prezzo, ne lascia scoperte altre dove una produzione di un certo tipo può trovare terreno fertile, lo auguriamo al presidente Linder e a Claudia Samarati brand manager in Italia.

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