Al GWD dello scorso settembre Akhor ha presentato orologi con il quadrante coperto da brevetto e incastonato con diamanti a pavé; la collezione si chiama “Il tempo in equilibrio”.
Akhor unveiled on September 2025 GWD new watches inside its collection Time in balance, cushion shape case and mechanical movement.
Dietro a questa novità c’è la volontà di una donna, Anissa Bader e della sua famiglia; risalendo però nel tempo troviamo una fabbrica di componenti orologieri, Clamax fondata nel 1988 e acquistata dai Bader nel 2008 (e di cui Anissa ha assunto subito la carica di CEO), che in seguito ha realizzato un Calibro meccanico secondo la migliore tradizione dell’Alta Orologeria; un movimento sviluppato appositamente e che in futuro potrebbe accogliere le complicazioni; da non dimenticare poi i creativi Laurent Davoli e Daniel Martinez il cui apporto estetico e storico ha completato il look de “Il tempo in equilibrio”, nome scelto per via del quadrante multistrato.
La collezione comprende scelte cromatiche diverse sul quadrante e sulla cassa a cuscino, w.r. a m.30, in acciaio (ø 39 mm) ma disponibile anche in oro o con trattamento dorato. La lunetta, nella versione che pubblichiamo, è impreziosita da diamanti. Il fondo di tutte le casse è protetto da cristallo di zaffiro per far vedere il movimento manuale, ø 31,30, A/h 28.800, stop secondi, carica di oltre 60 ore con bilanciere a inerzia variabile. Nella versione pubblicata il quadrante che sul bordo esterno è nero accoglie, nel centro a pavé, 230 diamanti taglio brillante.
Riccardo Monferrino, COO del marchio, riferendosi al quadrante ne ha rilevato le difficoltà nella realizzazione che ha comportato due anni e mezzo di studio. “Non è stato facile – ha dichiarato – bisognava evitare di utilizzare ‘semplicemente’ due ponti laterali e creare invece un sistema che desse l’illusione di un quadrante completamente fluttuante anche se ancorato al movimento e con lancette luminescenti che ruotano attorno a un asse centrale (da notare che su quella dei secondi c’è il logo Akhor); indici luminescenti geometrici e in numeri arabi”.
La struttura brevettata a doppio disco, sviluppata interamente da Akhor e Clamax, consente l’immagine di levitazione pur mantenendo l’integrità strutturale.
Concludendo parliamo del nome Akhor scelto da Anissa Bader; le prime due lettere AK nell’antico Egitto, rappresentavano la forza immortale dell’anima, facile a questo punto accostare le altre tre al mondo della più bella orologeria.





