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Category: Storia

Venezia e gli orologi

IMGP4154_2Sabato ho scritto della nuova campagna di Morellato che ha per sfondo Venezia, ma la Serenissima ha avuto molti  rapporti diretti con gli orologi. A partire dall’orologio della Torre di san Marco con i Mori, che battono sulla campana, e dal carosello degli automi che si può vedere solo in speciali occasioni. Realizzato nel 1547 questo complicato segnatempo è stato restaurato più volte e nella Prima Guerra Mondiale fu anche disattivato. Nel 1996 il Comune decise di fare un restauro completo e Beppe Ambrosini, allora brand manager Piaget in Italia, convinse la Maison a esserne sponsor.

 

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Un Master negli USA

jacques davidPer i giovani recarsi all’estero oggi è normale: un “master” negli Stati Uniti serve per il futuro o per migliorare un’attività esistente. Se pensiamo però al XIX secolo dalla vecchia Europa partivano giovani che, nell’America del Nord, cercavano un lavoro sperando di fare fortuna e per molti il sogno si è avverato. Per esempio Sandford Fleming, direttore delle ferrovie canadesi e considerato l’ideatore dei fusi orari, anche se un italiano molti anni prima (forse troppi) era arrivato alle stesse conclusioni.

Un viaggio tutto speciale invece, è stato quello dell’Ing. Jacques David (nella foto a lato) cugino del fondatore della Longines, Ernest Francillon. Leggi tutto

Due donne da Vacheron&Constantin

Vacheron & Constantin 2Il mondo dell’orologeria è sempre stato un dominio prettamente maschile. Solo in anni recenti alla guida di alcuni marchi sono arrivate presenze femminili. Ogni regola però ha le sue eccezioni e nell’Ottocento ce n’è stata una davvero importante. Leggi tutto

Baume&Mercier, soci dal 1918

W baume P mercier copiaForse un titolo più indicato sarebbe stato “I casi della vita” perché davvero alcune grandi Maison orologiere sono nate non dico “per caso”, ma il caso ci ha davvero messo lo zampino.

Ed è quello che penso sia accaduto per Baume & Mercier, fondata quasi 180 anni or sono da due soci molto diversi fra loro, ma uniti dalla comune passione per la bella orologeria.

Nella foto Willian Baume, a sinistra e a destra, Paul Mercier.

 

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Un banchiere per Omega

Louis Paul e César Brandt

Louis Paul e César Brandt

Louis Brandt, nel 1848 apre un atelier orologiero a La Chaux-de-Fonds.

Nel 1880 i figli Louis Paul e César trasformano il laboratorio in un’industria, trasferendola a Bienne, dove in un decennio gli addetti arrivano a 600 unità e la produzione oscilla sui centomila orologi all’anno.

Nel 1900 Omega produce 180.000 orologi all’anno: circa 600 al giorno, uno ogni minuto.

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Napoleone e le “officiers”

pendulette di NapoleoneSecoli fa gli orologi erano riservati alla nobiltà, al clero, a qualche ricco mercante e ai comandanti degli eserciti, eccezione al femminile: le Madri Badesse di ricchi conventi.

Oltre agli  orologi cosiddetti “da persona” c’erano quelli “da viaggio” con un gancio per appenderli nella carrozza.

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AP: movimenti per quote societarie

jules audemars  edward piguetNel 1875 a Le Brassus, nella Vallée de Joux, culla dell’orologeria, Audemars Piguet nasce come società fra due amici e colleghi (nelle foto ufficiali a lato).

All’epoca il primo ha 24 anni, il secondo solo 22: sono Jules Audemars, a sinistra, un orologiaio che dopo aver lavorato in un’altra cittadina come maestro indipendente aveva deciso di tornare a Le Brassus, ed Edward Piguet, a destra, anch’egli orologiaio, ma più versato negli affari.

 

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Orologi alla Scala

Nel celebre Teatro milanese – e nel suo museo – il tempo viene scandito da strumenti diversi, interessanti per la storia, la tecnica e anche per un piccolo gossip su un grande musicista: Giuseppe Verdi… Leggi tutto

A Brescia per le Mille Miglia

Chopard cronografo GMT MilleMiglia 2013

Chopard cronografo GMT MilleMiglia 2013 

Dal 16 al 19 maggio sulle strade italiane rombano i motori delle auto d’epoca e per la 25^ volta Chopard è al fianco della Mille Miglia storica. Nozze d’argento dunque, dettate non solo dal marketing, ma nate dalla profonda passione per le automobili che coinvolge l’intera famiglia Scheufele, proprietaria della Maison orologiera. Karl Friederich, e prima di lui il padre Karl, hanno preso parte più volte alla lunga cavalcata sia con automobili di proprietà sia, qualche volta, con auto dei musei. Ricordo diversi anni fa un’Alfa Romeo che diede qualche dispiacere a Karl Friedrich, mentre il papà brontolava; giusto guidarla perché il cronografo era dedicato proprio a quell’auto, ma con tutte le automobili che c’erano nel garage della famiglia….

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Ventisei volte Basilea

Sono andata a Basilea per la prima volta nel 1988. Sembrava molto distante da Milano, così partimmo la sera fermandoci a dormire sul lago di Lucerna. L’anno, dopo partiti all’alba, arrivammo più che in tempo… La Fiera era interessante, un po’ caotica e non bella. Le Halle erano vecchie (l’ingresso era una storica stazione); bar e ristoranti offrivano wursteln e crauti, così si ammirava un Cartier in mezzo a profumi non certo parigini. Dopo qualche anno, in brevissimo tempo smantellata e ricostruita in vetro e cemento, la Fiera divenne un Salone, anzi Baselworld, mantenendo però l’ingresso ottocentesco.

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