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Laureato in green

Nell’attuale palette cromatica a fianco dell’intramontabile blu e dell’arancione per i modelli subacquei, avanza prepotentemente il verde, come dimostrato dal nuovo Laureato automatico, ø 42 mm e dalle precedenti versioni del cronografo nel 2021.

About colors, orange for sub watches, blue classic and now also green.

Il verde brillante, da sempre è legato a Rolex, ma adesso questo colore ha assunto diverse sfumature, per esempio Patek Philippe nel 2021 si è fatto tentare dal verde oliva per il quadrante del Nautilus 5711/1A in acciaio. Anche Girard-Perregaux ha reso più moderno il suo Laureato scegliendo il quadrante green.

Oltre al nuovo Laureato Green automatico, ø 42 mm cassa w.r.a m.100 in acciaio 904L con fondo a vista e bracciale in acciaio, movimento Calibro GP03300-0141, anche il Laureato Absolute Chronograph del 2021, realizzato in collaborazione con l’Aston Martin Lagonda indulge al verde.

Questa edizione Aston Martin, ha una tiratura di 306 esemplari; la cassa, ø 44 mm, w.r. a m.100, è in polvere di titanio e carbonio (materiale quest’ultimo recuperato da due vetture di F1 del 2021) fondo a vista per vedere il movimento automatico di Manifattura Calibro GP03300, quadrante Aston Martin Racing Green soleil con tratteggio incrociato e lancette traforate che richiamano lo stile delle Aston Martin F1, mentre il contrappeso sulla lancetta del cronografo centrale ricorda le prese d’aria laterali utilizzate su diverse vetture Aston Martin. Infine, per chi preferisce il tutto acciaio è disponibile anche il Cronografo ref. 81020-11-001-11A, che fa parte di una tiratura limitata a 188 esemplari.

Come curiosità storica ricordiamo che il primo Laureato del 1975 era al quarzo e deve il nome al famoso film del 1975 (con Dustin Hoffman e Anne Bancroft) suggerito dalla Caldex, che all’epoca distribuiva i GP; il segnatempo era stato disegnato dall’architetto Gino Macaluso che, dieci anni più tardi, fondò la Tradema a Torino e divenne distributore, fra l’altro, proprio di Girard-Perregaux; in seguito, sollecitato a far rivivere questo glorioso Marchio che rischiava di morire, riuscì nell’impresa, diventandone Presidente. Una di quelle lunghe storie affascinanti che vedono la genialità italiana, affiancata al rigore orologiero elvetico, sino all’ingresso dei Gruppi multinazionali e ai problemi delle ricorrenti crisi economiche. Oggi, proprio come accade in un pendolo la situazione è di nuovo mutata e Girard-Perregaux è tornato ad essere indipendente, insieme a Ulysse Nardin, sotto la guida di Patrick Pruniaux.


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