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I Marchi scelgono gli artisti

Molte cose sono cambiate negli ultimi decenni, oggi grandi case orologiere puntano sulla notorietà degli artisti per ringiovanire, almeno sul quadrante ma anche nella cassa, segnatempo iconici. Il caso più recente è quello di Zenith e del nuovo Defy Extreme El Primero, per il quale Felipe Pantone, trentacinquenne designer argentino-spagnolo, ha ideato una nuova versione del cronografo più amato.

During last years many things changed and Brand’s secrets about partnership (as if having not inside artistic designers or painters had not to be unveiled); one of the first important Brand unveiling partnership about Mercator Dial was Vacheron Constantin, today ultimate news is about Zenith Defy Extreme El Primero and Felipe Pantone, realized in 100 pieces sold online and in Zenith boutique.

Dopo aver lavorato a Le Locle nel 2020 alla facciata della storica Manifattura, ricoprendola con una tela catramata appositamente progettata (per l’occasione una serie limitata del DEFY 21 è andata a ruba) e ad una creazione unica per l’asta di beneficenza Only Watch 2021, dovremmo quindi essere alla terza collaborazione.

Ciò che conta oggi è l’avvicinarsi a un pubblico più giovane o ampliare quello già esistente. Un atteggiamento ben diverso da quando i grandi Marchi custodivano gelosamente i nomi dei collaboratori esterni, quasi fosse un disdoro non avere al loro interno analoghe forme di creatività. A questo modo di pensare fece eccezione Audemars Piguet con Gerald Genta per il Royal Oak, molti ricordano invece il parere negativo di un dirigente Patek Philppe rispetto al Nautilus o il rifiuto di Genta di mettere il doppio nome Bvlgari sulla lunetta in corrispondenza delle ore, visto che le lettere non erano 12 ma 14. Se non sbagliamo, il primo a sdoganare un bellissimo quadrante dipinto in smalti policromi non realizzato in house, fu Vacheron Constantin con il Mercator. Ancora maggiore resistenza trovavano designer e stilisti che si cimentavano con le casse, ne sanno qualcosa Boglietti con Patek Philippe o Franco Giolla con Bvlgari.

Ma torniamo al nuovo Defy Extreme Felipe Pantone, disponibile dal 27.10.22 online e nelle boutique Zenith. Sin dalla nascita, negli anni ’60, El Primero aveva visto i contatori proposti in tre colori a contrasto, ma l’ispirazione di Felipe Pantone, come si vede dalla porzione fotografica pubblicata, parte da un concetto cromatico globale per arrivare a un orologio con un gioco ottico di luce e a una serie di dettagli. L’artista ha lavorato sul vetro zaffiro con un ologramma radiale che assume diversi riflessi. Elementi in vetro zaffiro traslucidi e metallici anche sul quadrante, un disco in vetro zaffiro trasparente, lavorato con un processo fisico-chimico ha creato motivi microincisi, nascosti, a una profondità di appena 100 nanometri ottenendo un effetto iridescente. Il movimento ha un rivestimento PVD tridimensionale, così come le lancette, Il contatore cronografico dei minuti presenta una scala graduata di colori: ogni minuto ha una tonalità diversa, quello dei secondi ha sottilissime linee concentriche bianche e nere con effetto moiré. Il Calibro cronografico automatico ad alta frequenza El Primero 21 con precisione al 1/100 di secondo, ha la massa oscillante a forma di stella trattata PVD nei colori dell’arcobaleno mentre i due organi regolatori indipendenti per il cronografo e l’orologio, oscillano, rispettivamente, alla frequenza di 50 Hz e di 5 Hz. La cassa in acciaio inossidabile, lucidata a specchio nelle linee sfaccettate contribuisce a questo inedito progetto, così come la lunetta dodecagonale e i proteggi pulsanti del cronografo realizzati in YAS (alluminosilicato di ittrio) blu traslucido; sui quattro angoli della cassa l’incisione “FP#1”, una firma in codice che sta per “Felipe Pantone El Primero”. Infine il cinturino è in silicone blu traslucido, ma c’è anche un bracciale in acciaio lucido e un cinturino nero in Velcro, facilmente intercambiabili con un pulsante sul fondello. Il nuovo orologio è proposto in un artistico cofanetto decorato con un effetto iridescente. Non resta che dire una cosa: peccato siano solo cento esemplari.

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