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Patek Philippe novità 2021

Ieri, 12 Aprile, Jasmine Steel, storica PR della Marca ginevrina, ha accompagnato la stampa italiana nell’edificio inaugurato nel 2020; prima tappa dal Presidente Thierry Stern e poi nella Manifattura con Philip Barat, direttore della produzione, per vedere le novità svelate dopo il Nautilus.

Yesterday. accompanied online by Jasmine Steel, Thierry Stern and Philip Barat we entered Patek Philippe factory in order to see other 2021 novelties.

In pole position un Gran Complicato (Calendario Perpetuo con giorno, data e mese in linea, senza sovrapposizioni, da un’unica finestrella) e un Calatrava con lunetta Clous de Paris e cassa in oro ø 39 mm.

Patek Philippe Ref.5236P-001

Per questo nuovo Calendario Perpetuo la Marca si è ispirata a un Tasca del 1972 voluto dal mercato americano; per la prima volta su un orologio da polso indica, con una sola occhiata, giorno, data e mese; sino ad ora le indicazioni apparivano in modo digitale da due finestrelle e una con indicazione analogica o da tre lancette; ricordiamo anche che il primo Q.P. da polso è stato prodotto da Patek Philippe nel 1925.

Nelle foto, prese durante la presentazione online, il Tasca del 1972 oggi al Museo Patek Philippe, Jasmine Steel nell’ingresso del nuovo edificio; il presidente Thierry Stern parla agli ospiti del nuovi Nautilus, del Gran Complicato e del ridotto spessore nel nuovo Calatrava; Philip Barat sfoglia il fascicolo con tatti i disegni necessari per il nuovo Calendario Perpetuo

Probabilmente chi si avvicina solo adesso ai segreti dell’orologeria meccanica non immagina nemmeno lontanamente cosa abbia comportato per i tecnici, sotto la guida di Philip Barat, direttore progettazione e sviluppo, la modifica nel nuovo Calendario Perpetuo. Recentemente c’è stato chi, sui social, ha dichiarato che l’orologeria meccanica era finita, ebbene a questi neofiti forse dovrebbe bastare questa precisazione per dimostrare quanto l’orologeria dei grandi Marchi sia viva e vegeta: per i quattro dischi impiegati, che devono consumare pochissima energia garantendo la massima affidabilità, al movimento di base sono stati aggiunti 118 componenti tra ruote, ponti e rubini e sono stati chiesti tre brevetti (per l’allineamento si è scelto un sistema con due doppi cuscinetti a sfera complanari, per il sincronismo tra i due dischi del sistema anti-doppio salto per le unità, evitando così un secondo passaggio della data per un urto o durante una correzione); infine il terzo brevetto ha riguardato il passaggio dal 31 al 1° giorno del mese successivo, l’unità resta in posizione grazie in particolare a una stella di 31 denti alla quale ne sono stati tolti due).

Il movimento del Calibro automatico 31-260 PS QL conserva diametro e spessore di quello precedente (31,74×2,60 mm, da qui il nuovo nome che invece di QP, quantième perpetuel ha adottato QL cioè lineare), ma vi sono stati introdotti progressi tecnici; aumento del 20% per la coppia dei bariletto, il mini-rotore unidirezionale è stato rinforzato con il platino, la frequenza adesso ha 28.800 A/h ed è arrivata una ruota di riduzione, brevettata nel 2019, che consente di disinnescare la carica automatica durante la carica manuale per limitarne l’usura). Il movimento è visibile dal fondo in cristallo di zaffiro (intercambiabile con il fondo pieno in platino), i componenti sono 503 (movimento di base 205 e calendario perpetuo 298), i rubini 55. La cassa, ø 43 mm è in platino con lunetta bisellata (tra le anse il diamante per non pensare che ci si trovi di fronte a un orologio in acciaio… ), lo spessore è di mm 11,05 tra vetro e anse e di mm 11,07 da vetro a vetro. Sul quadrante laccato blu sfumato nero indicazione del calendario perpetuo, fasi lunari a ore 6, giorno/notte alle 8 e quadriennio alle 4. Sulla carrure i correttori, per i quali nella confezione c’è uno stilo in ebano e oro bianco (gg sett. tra le 9 e le 10, data a ore 10, mese e anno alle 2, fasi luna tra 8 e 9).

Da quasi novant’anni il Calatrava, nato nel 1932, è un’icona della produzione e la sua cassa è stata impiegata anche per orologi di altre collezioni. Oggi per le Ref.6119R-001 e 6119G-001 in oro rosa (nella foto sopra) o oro bianco, cassa ø 39 mm, lunetta dal profilo più largo e arrotondato lavorata a Clous de Paris (decorazione vista per la prima volta nel 1934 e poi anche nel 1985 e nel 2006), le anse sono più ricurve, il quadrante argenté grené per l’oro bianco e grigio antracite per la versione in oro rosa, ha le lancette nel metallo della cassa e gli indici geometrici applicati sfaccettati.

Il Calatrava in oro bianco

Nuovo il movimento di base a carica manuale; il Calibro 30-255 PS ha mantenuto lo spessore di mm 2,55 del precedente Calibro 215-PS, ma per essere inserito in una cassa di tendenza (cioè abbastanza piatta) ha visto qualche modifica nel diametro leggermente ampliato; dotato di due bariletti li vede montati in parallelo e non in linea, per avere una potenza maggiore (la carica è di 65 h circa) in uno spessore minore; le A/h sono 28.800 e la precisione vede una tolleranza massima di -3+2 secondi ogni 24 ore. Sia i Nautilus pubblicati il 7 Aprile sia questi due orologi hanno il Sigillo della qualità Patek Philippe.

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