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Vacheron Constantin da Pisa

Fino al 29 febbraio l’orologeria di via Pietro Verri, a Milano, espone nella boutique Vacheron Constantin un’interessante rassegna dedicata a storici orologi della Marca ginevrina.

Pisa hosts a beautiful Vacheron Constantin exhibition, ending on February 29th, about historical watches and friendship between the Brand and Italy.

I rapporti della Vacheron Constantin con l’Italia sono sempre stati molto stretti, fra i tesori del Museo VC anche il Tasca in oro rosa del 1823 con lo “stivale” in smalto cloisonné. Jacques Barthèlemy Vacheron era di casa alla corte di Torino dove l’orologiaio del Re del Piemonte purtroppo volle smontare un segnatempo a carillon, sembra destinato a Maria Luis d’Austria, rompendolo. Torino era un’ottima piazza e furono almeno tre i viaggi per consegnare molti orologi (con vendite annuali di circa 80.000 Franchi). Poi il Maestro orologiaio si spinse a Milano, Genova, Firenze, Livorno, Nel 1819 entrò in scena un nuovo socio, François Constantin, che viaggiò per tutta l’Europa a bordo di una carrozza con un baule a prova di ladri (tuttora visibile nel Museo sopra alla boutique di Ginevra) ed ebbe come clienti illustri personaggi. A Livorno fece un curioso baratto con un produttore di vini che acquistò un orologio da tasca pagandolo con damigiane di vino toscano e Constantin si affrettò a scrivere al socio Vacheron di farle travasare in bottiglie e di pubblicare un annuncio sul giornale di Ginevra, non solo per recuperare il prezzo dell’orologio, ma anche guadagnandoci. Il Papa Pio X era un cliente della Maison (aveva acquistato un orologio d’argento nel 1823) così come molti nobili, anzi Constantin una volta avvertì il socio di fare attenzione a uno di loro perché “il Principe ha la brutta abitudine di ritardare i pagamenti o di non farli affatto…”

Ci furono anche momenti spiacevoli come quando l’orafo Serbo, la cui bottega era sul Ponte Vecchio, scappò con la cassa e la Vacheron&Constantin ci rimise del denaro, così come quando a Firenze bruciarono i Magazzini Doganali, ma l’amore per l’Italia e per i viaggi non furono scalfiti, anzi. Nel 1906 Vacheron & Constantin prese parte a Milano all’Esposizione Internazionale del Sempione per l’inaugurazione del Traforo (mostra che ebbe 35 mila espositori e 5 milioni di visitatori) conquistando, con il Tasca Chardon in oro e coperchio decorato con smalto cloisonné, il premio della Giuria Internazionale per la qualità e la perfezione. Nel 1908 il Barone Anselmo Berlinguer acquistò da Hausmann&Co un Tasca in oro ø 58 mm con Grande et petite Sonnerie pagandolo 2400 lire (all’asta Antiquorum del 1994 fu stimato fra i 150.000 e il 180.000 franchi svizzeri). Un altro Tasca con dedica sul coperchio “non si volta chi a stella è fiso” sembra sia stato regalato nel 1914 a Stefano Morino, comandante della nave da guerra Leonardo Da Vinci; infine un cronografo da polso fu consegnato, nella prima metà degli anni ’40 da Carlo Sarzano, che per VC seguiva il mercato italiano, al sig.Orzino Calligaris. Nella foto sotto il cronografo 4072 una delle icone che nel mio articolo “Quando si vende un’emozione”, è stato alla base, nel 1991, della mia amicizia con Claude D.Proellochs, CEO di VC. Il Tasca con la doppia firma Vacheron Constantin e Gobbi Milano, donato all’ing. Luigi Selmo, direttore SIP Idraulica Regione Lombardia, dagli “amici della Vizzola”, un calendario completo e il famoso Cioccolatone, orologio la cui forma ricordava appunto i cioccolatini .

Tasca del 1824 firmato Vacheron Constantin Geneve e Gobbi Milano. Calendario completo del 1950. Cronografo ref.4072 del 1965, Cioccolatone del 1962.

Da Pisa la Maison ha esposto tredici orologi realizzati fra il 1824 e il 1979, compreso il 222 che ha ispirato la collezione Overseas, oltre a diversi documenti, lettere autografe, pagine pubblicitarie. Un tuffo nella storia dell’impresa fondata da Jean Marc Vacheron nel 1755 e che da allora non ha mai smesso di produrre orologi.

Concludiamo con le foto della boutique Vacheron Constantin da Pisa e di Marco Pagani, Brand Manager VC per l’Italia e Christian Selmoni direttore artistico Vacheron Constantin .

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