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Swatch Club 30°anniversario

Avevo sempre pensato che gli italiani, così individualisti e gelosi dei risultati, fossero restii a entrare nelle Associazioni o nei Club (a parte quelli sportivi o che, come il Rotary e il Lions, sono sinonimo di importanza professionale), ma 30 anni or sono nacque il Collector’s Club di Swatch, l’eccezione che confermava la regola.

Thirty years ago Swatch Club was born, the new Special “30 Ticking” is now available with the colors of Club, two numbers (3 and 0) on the dial and an amazing packaging. I take also the opportunity to remember here The International Swatch Collectors Club o meglio “The Swatch Collectors of Swatch” on magazine orologi da POLSO since 1992 to 1996.

Cosa ne aveva determinato il successo soprattutto in Italia, rispetto alla più tiepida accoglienza all’estero? Sicuramente il miraggio di un guadagno acquistando per poche decine di migliaia di lire un orologio in plastica che in futuro avrebbe potuto valerne centinaia, ma anche il desiderio di entrare in un mondo magico, quello del collezionismo e delle aste miliardarie e anche di più: per esempio prendere parte a viaggi esclusivi con treni riservati e mete come il Carnevale di Venezia dove arrivare truccati da un vero professionista.

Anche se come rivista ci occupavamo principalmente dell’alta orologeria, avevamo però sempre seguito il fenomeno Swatch (nato nel 1982 con un look molto classico basato su colori bianco e nero, ma che sin dal 1983 aveva imboccato la strada della più sfrenata fantasia) dedicandogli lo spazio che pensavamo adatto a orologi destinati a un pubblico giovane. Già dal 1987 le più grandi orologerie avevano gli Swatch da regalare ai figli dei loro migliori clienti; per avere il cronografo con il quadrante blu – un quadrante molto costoso rispetto agli altri, ideato proprio su richiesta del mercato italiano – si andava in Svizzera ad acquistarlo. Nel gennaio 1984 erano stati prodotti un milione di Swatch, ma dopo otto mesi a Grenchen venivano prodotti ventimila orologi al giorno, un anno più tardi la produzione toccò i dieci milioni di esemplari e nel maggio del 1987 si festeggio il 30milionesimo Swatch prodotto e la valanga non accennava a fermarsi.

Nel 1992 per noi ci fu una svolta promozionale con un contributo della Filiale italiana che forniva il materiale e con me, sceglieva gli argomenti; quattro pagine su ogni numero della rivista, dedicate allo Swatch Collector’s of Swatch con nuovi modelli, eventi, aste e annunci Vendo/Cerco. Un accordo che terminò nel 1996, dopo 25 numeri quando orologi da POLSO tornò ad occuparsi degli Swatch nelle pagine di Polso Sprint.
In seguito il Club cambiò fisionomia, ma proseguì con gli Special ideati sin dal 1990 per i soci; speciali per quadranti e cinturini, ma speciali anche per le confezioni e spesso legati agli artisti più in voga come, fra i tanti esempi, quello del rapper francese Grems, che nel 2009 ideò lo Street Club.

Nel 2020 il modello dell’Anniversario, lo Special “30 and Ticking”, mette in evidenza le due cifre sul quadrante e sulla confezione, scegliendo i colori del Club: rosso, bianco e nero, mentre all’interno del packaging sono ricordati i nomi di alcuni fra i modelli Special di maggior successo.

Nel frattempo ci avviciniamo a grandi passi al 40° anniversario di questo fenomeno che ha salvato l’industria orologiera elvetica, chissà cosa avranno ideato nello Swatch Lab.

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