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Monete per Corum

Da qualche tempo sugli schermi televisivi appare la pubblicità di un orologio Corum che, come quadrante, mostra la riproduzione di una moneta italiana, quella delle famose 500 lire che furono prontamente ritirate dalla Zecca perché le bandierine della nave erano poste al contrario rispetto alla navigazione.

Advertisement on italian TV has unveiled in these months two Corum watches tribute to silver coin Lit.500 and Lit.50, but the Brand had chosen coins since many years ago showing always a big creativity. Here some stories about.

Al di là della proposta delle cosiddette “controvento” (nel cofanetto speciale all’orologio con cassa 42 mm, è affiancato anche il modello dedicato alle 50 lire del passato) facciamo un salto indietro nel tempo, ricordando che Corum, fondata da René Bannwart a metà anni ’50 e poi nel corso degli anni recenti, diventata di proprietà asiatica e forse di altri investitori internazionali, ha sempre proposto un design particolare per i suoi modelli dimostrando veri lampi di genio e che monete, lingotti, automobili e altro hanno distinto molti orologi di successo.

Dagli indici sulla lunetta, i quadranti non erano arrivati in tempo e per la Fiera di Basilea e si impiegarono semplici lastrine d’oro, al cosiddetto Cappello Cinese del 1958 con la cassa (foto a lato della FHH) ispirata ai cappelli dei contadini cinesi, sino al quadrante con il Golden Eagle, il dollaro americano che fu presentato nel 1964 e che godeva di una concessione governativa statunitense visto che la moneta era stata “manomessa”. A questo proposito l’orologiaio André Le Marchand mi raccontò a Le Brassus un gustoso episodio di quando venne fermato all’ingresso negli States con l’accusa di essere un falsario, proprio perché aveva al polso un orologio con il dollaro e non fu facile dimostrare la sua innocenza.

Il Corum dedicato alla Rolls Royce

Negli anni 70 arrivarono i quadranti decorati con vere piume di pavone e il primo Golden Bridge brevetto acquistato da Vincent Calabrese e poi realizzato, sino ai giorni nostri, in più versioni di cassa e quadrante, ma sempre con il movimento meccanico che sembra galleggiare fra i due vetri zaffiro. Nel 1977 i Corum furono realizzati anche con lingotti d’oro appositamente preparati e certificati, per i diversi pesi, dalla Agor, la fonderia dell’Unione delle Banche Svizzere; il movimento era il calibro meccanico ultrapiatto 9,21 di Fréderic Piguet; lo stesso che equipaggiava i modelli che, nel 1976, riproducevano, su licenza, la calandra di due Rolls-Royce: la Camargue e la Silver Shadow, sormontata da una perfetta riproduzione della celebre statuetta della vittoria alata. La partnership anglo-elvetica nacque dopo una visita a La Chaux-de-Fonds di una delegazione britannica.

Importanti suggerimenti alla direzione della fabbrica arrivarono anche dall’Italia nel 1983. da allora per gli indici degli Admiral furono impiegate, le bandierine dei segnali nautici.

Nel 1996 invece il Tabogan, ideato dal designer italiano Ventrella, si trasformava, grazie a un sistema brevettato, da orologio da polso in un modello da tavolo. Bastava premere i due pulsanti sulla carrure perché la cassa realizzata in tre parti, si aprisse a compasso e, grazie al cinturino, si posizionasse in modo perfettamente stabile sul comodino.

Sul Numero di Orologi da POLSO che nel 1986 pubblicava i più interessanti orologi presentati in quell’anno nei vari Saloni, spiccava il Tabogan in acciaio (ma fu poi disponibile anche in oro e persino in versione gioiello); con movimento Fréderic Piguet manuale Calibro 8.10 costava Lit. 8.800.000 con quello al quarzo Calibro 8.20, Lit.6.960.000..

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