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Il Duomo e Leonardo

Per la seconda volta Eberhard & Co. è vicina alla Veneranda Fabbrica del Duomo; dopo la presentazione del Quadrifoglio Verde (14.5.2019) con altri partner, ha dato il suo sostegno alla Mostra “Il Duomo al tempo di Leonardo” e partecipa al progetto di digitalizzazione di storici documenti dell’archivio della Fabbrica.

Exhibition “Il Duomo al tempo di Leonardo”, from today to February 23rd, organized by Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano, has many partners, among them also Eberhard & Co. Press conference has been hosted in S.Gottardo, first Church in Milano to have, since XIV Century, a public clock with no dial, but with a bell playing 24 hours.

La mostra, aperta al pubblico nel Museo del Duomo, da oggi al 22 febbraio 2020, fa riscoprire il genio fiorentino sotto un aspetto forse poco noto, quello dell’architetto. Leonardo infatti partecipò con altri esperti al progetto del tiburio della Cattedrale milanese, ne restano tracce non solo nei fogli del Codice Atlantico, ma anche nei registri della Fabbrica che aveva provveduto a saldarne la collaborazione con alcuni pagamenti.

Museo del Duomo la Mostra dedicata a Leonardo con rari documenti

Eberhard & Co. – come ha dichiarato Mario Peserico, a.d. della Maison – è sempre pronta a sostenere iniziative che divulghino e custodiscano il patrimonio artistico italiano e poter patrocinare un evento dedicato a Leonardo, nell’anno delle celebrazioni della sua morte, era un’occasione immancabile.

Chiesa di San Gottardo, Azzone Visconti la dedicò al Santo, invocato contro la gotta e i calcoli





La conferenza stampa per la presentazione della Mostra si è svolta nella Chiesa di San Gottardo che i Milanesi da sempre definiscono come “la Chiesa che ha prestato il suo campanile al Duomo”, ma che presenta anche un aspetto legato agli orologi. Infatti il primo orologio pubblico cittadino, nel XIV secolo fu quello che da questo campanile indicava le 24 ore con i rintocchi di una campana, partendo dalla prima ora successiva al tramonto, la prima ora della notte con un rintocco mentre quelli del tramonto erano 24; Galvano Fiamma, cronista dell’epoca lo descrisse in dettaglio.

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