Caricamento immagini...

50 milioni di Longines

Cinquanta milioni di orologi, uno dei record della Longines, nata come atelier di Auguste Agassiz e poi sviluppata dal nipote Ernest Francillon, che dopo un furioso incendio, aveva costruito un grande stabilimento in località Les Longines (da qui il nome della nuova produzione).

Longines record: 50 millions watches produced, herewith some dates in more than a century for a Brand beloved all over the world.

A quell’epoca, e parliamo del 1868 a St.Imier erano attive una cinquantina di aziende orologierie e la produzione globale era stimata in 250.000 esemplari all’anno. Dieci ani più tardi la Longines, da sola, impiegava 450 operai e produceva 60.000 orologi all’anno, ma basta arrivare ai primi del Novecento per vedere, dagli achivi della Federazione Orologiera elvetica, come nel primo quinquennio del secolo la Longines impiegasse più di 1800 operai così suddivisi 853 in azienda e 956 a domicilio; prima del conlitto mondiale Longines, Omega e Tavannes (che aveva lanciato gli orologi con marchio Cyma) producevano intorno a un milione e mezzo di orologi all’anno.

Il Longines Master Collection day-date, sul retro oltre alla Clessidra la cifra: 50 milioni

 

Oggi si parla tanto di produzione verticalizzata, ma già allora la Longines produceva quasi tutto in casa; Francillon, che nel 1873 aveva finalmente visto premiata la sua produzione all’Esposizione Universale di Vienna aveva scelto come marchio la clessidra alata, informando i clienti che: tutti gli orologi e i movimenti prodotti a Les Longines hanno il marchio di fabbrica, una clessidra alata e la parola Longines. Dal 1888 si era dedicato agli orologi di precisione fornendo cronometri per le grandi esplorazioni che hanno distinto la fine del XIX sec, sei Longines erano con il Duca degli Abruzzi al Polo Nord e molti altri avevano accompagnato uomini coraggiosi. Nel 1903 la produzione annua arrivò a 123.000 esemplari. L’azienda si era dedicata anche agli apparecchi di precisione per cronometrare le gare sportive sin dal 1912 e ha continuato su questa strada entrando in Swiss Timing e nel Gruppo SMH, oggi Gruppo Swatch. Nel 1927 la trasvolata oceanica di Lindbergh diede origine a uno dei Longines più famosi, nel 1991 per le celebrazioni Colombiane arrivarono 300 esemplari in oro e 3000 in acciaio del Christobal C. con quelle informazioni di cui disponeva Colobo impiegando la bussola e l’astrolabio.

Negli anni ’70 a fianco dei movimenti meccanici Longines è stata fra le prime aziende a dedicarsi al quarzo e nel 1988 un cronografo Conquest a 1/100 di secondo registra 99 tempi richiamando le prime dieci informazioni che ha memorizzato. Parallelamente proseguono orologi anche per il grande pubblico con collezioni che a volte si collegano all’Italia, come per esempio quella chiamata Dolce Vita. Nel terzo millennio l’azienda sceglie una politica di prezzi che mette la sua produzione a disposizione di più appassionati pur garantendo sempre una qualità eccellente. Infine un accenno a Walter Von Kaenel che da tempo immemorabile (dalla fine degli anni ’60 è in Longines dove è diventato CEO e Presidente) guida l’azienda con mano ferma; è uno dei Grandi Vecchi dell’orologeria elvetica e siamo sicuri che non si offenderà per questa definizione che viene da una giornalista ancora “più datata”. Tornando alla notizia dell’8 gennaio 2019, l’orologio che sul retro reca la cifra 50.000.000, è stato destinato al Museo della Maison a St.Imier.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *