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Seiko 2018 prima parte: Gran Seiko

Dopo Baselworld 2018 abbiamo pubblicato alcune novità della Marca giapponese adesso la filiale italiana Seiko ha presentato a Milano i nuovi modelli, suddividendoli in due gruppi: Gran Seiko e Seiko.

After Baselworld 2018 we published some Seiko’s novelties; here all Gran Seiko watches we saw in Milano a few days ago.

Prima di descriverli però facciamo un passo indietro. Per molti anni, il pubblico ha identificao gli orologi giapponesi come segnatempo di una “casta” inferiore, pur riconoscendo la precisione dei loro movimenti al quarzo; alla base del giudizio il prezzo – molto meno costoso dei meccanici – e l’estetica di forme e quadranti distanti dal gusto europeo. Poi con stupore sono arrivati modelli in serie limitata, lancette dei minuti she non avanzavano a scatto; il GPHG ha premiato dei Seiko e, a fianco di segnatempo che avevano imitato i Rolex, sono nati orologi che nulla avevano da invidiare alla Svizzera sia per tecnologia sia per eleganza. D’altro canto Seiko aveva a Milano un suo studio di design, il gusto di manager italiani ben inseriti in Giappone e una modificata mentalità, hanno fatto il resto.

Il traguardo di questa escalation è oggi rappresentato dai Gran Seiko, orologi che sono diventati un marchio a se stante. Ciò detto ecco quanto visto a Milano. Tre le collezioni, Heritage, Elegance e Sport con movimenti meccanici, al quarzo o la tecnologia Spring Drive, che unisce le due tecnologie, affiancando, nella produzione dei componenti, tolleranze di un millesimo di millimetro per garantire orologi robusti, precisi e affidabili. Pari attenzione anche al’estetica sia delle forme sia della lucidatura “Zaratsu”, cioè eseguita manualmente sulle casse in acciaio.

Elegance: Ref.SBGR261G cassa in acciaio inossidabile ø 39,5 mm lucidata Zaratsu, il Calibro automatico 9S65 è visibile dal fondo in vetro zaffiro, i rubini sono 35, le A/h 28.800, precisione -3+5 secondi al giorno, autonomia 72 h; quadrante avorio.

Sport: Diver con cassa in acciaio inossidable ø 44,2 mm w.r. m.200, fondo a vite decorato con il simbolo GS, quadrante nero opaco con indici e lancette in Lumibrite, lunetta girevole unidirezionale in acciaio rivestita in carbonato di titanio con indice alle 12 in Lumibrite, movimento Spring Drive, 30 rubini, autonomia 72 ore, precisione +- 15 secondi al mese, bracciale in acciaio con pulsante di sicurezza.

Heritage un GMT in due versioni, le Ref SBGJ201G/SBJ203G con Calibro automatico 9S86 hy-beat (36000 A/h), scarto -3+5 secondi al giorno, 37 rubini , autonomia 55 h. Quadrante nero opaco o argenté decorato a raggi di sole, indici diamantati a specchio, lancetta del secondo fuso rossa o blu, cassa ø 40 mm w.r.m.100, ispirata al primo 44GS del 1967. Sempre fra gli Heritage anche la Ref. SBGA211G con la cassa in titanio alta densità (analoga lunetta e bracciale) ø 41 mm con movimento calibro 9R Spring Drive visibile dal fondello, indicazione riserva di carica, precisione +-15 secondi al mese, 30 rubini, utonomia 72 h, quadrante snowflake, decorazione che ricorda un soffice manto nevoso.

Tutti questi Gran Seikpo sono amagnetici (A/m 4800) con la cassa lucidata a specchio (Zaratsu) e i prezzi sono allineati a quelli degli analoghi modelli elvetici.

Ligi alla nostra scelta di evitare al più possibile testi troppo lunghi, torneremo fra poco con le notizie sui nuovi Seiko, ma facciamo un’eccezione per l’automatico Presage Cocktail, nella foto sopra, un femminile con bracciale in acciaio, cassa ø 33,8 mm e movimento automatico Calibro 4R35, che ci ha affascinato anche per il prezzo, sotto ai 400 Euro.

 

 

 

 

 

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