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Riflessioni di mezza estate

Temperature roventi e non solo per il termometro oltre i 30 gradi in molte nazioni, ma anche fra gli orologi e il loro naturale palcoscenico: le fiere internazionali,

It’s hot and not only because of 30* in many countries, we are speaking of course about Baselworld waitring for next chapter of an announced evolution which reminds proverbs like evolution, involution, revolution…

Ovvio che ci riferiamo a Basilea e al Gruppo Swatch (per ora approfittando delle vacanze non sembrano arrivare commenti da Ginevra). il dimissionario CEO Kamm forse avrebbe fatto meglio ad affiancare mesi fa Sylvie Ritter, certo non l’unica responsabile di un disastro annunciato, anche se è difficile quando s è entrati in una spirale uscirne. A sua discolpa però bisogna ricordare che decisioni come ampliamenti di spazi espositivi e supermegastand avevano avuto l’OK (quanto obtorto collo?) di tutti, attori e comprimari, non escluso la cittadinanza che vedeva nuove possibilità di lavoro e guadagno. Ecco siamo al punto cruciale: quanto è opportuno tirare la corda prima che questa si spezzi?? Il mercato lo stabilisce, ma è importante avere una visione a lungo termine, che non c’è stata. Non si poteva immaginare una crisi come quella finanziaria che ha sconvolto i continenti, era più facile ascoltare i Guru che puntavano sull’espansione della Cina piuttosto che qualche rara Cassandra che invitava alla prudenza, soprattutto non avendo alle spalle magnati delle miniere. Adesso molti si domandano cosa farà il Gruppo di Bienne, personalmente penso che avendo un palcoscenico come la Maison du Temps (altra scelta lungimirante di Hayek Sr.) a Ginevra, una sponda sia già bell e pronta: Comunque anche il Gruppo di Bienne ha le sue colpe perché il malumore degli espositori spostati per far posto in questi anni nella Halle 1.0 alla Swatch Square, erano più che evidenti, il Gruppo poi era diventato simile a un grosso Ministero con tutta la burocrazia che un italiano può facilmente immaginare. Assisteremo a un ulteriore ridimensionamento di Basilea che, grazie al Gruppo LVMH, agli indipendenti Rolex, Patek Philippe, Chopard, non ultimo Breitling, e ai colossi giapponesi sempre più presenti nel mondo degli orologi, per ora ha ancora ossigeno.

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