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Patek Philippe 2018 n°3

Per chi non è andato a Baselworld Patek Philippe Italia ha presentato le novità in uno dei tanti edifici storici che Milano custodisce gelosamente. Dopo i nostri articoli del 22/3 e del 23/4 ecco il terzo, lasciando per ultimo l’anniversario dell’Ellisse e l’aspetto dei Rare Handcrafts, orologi dei Mestieri d’arte.

Patek Philippe Italia chosed an ancient building for 2018 novelties; here our 3° article, the 4° will publish Ellisse anniversary and rare handcrafts.

 

Ref.5208 ripetizione minuti, cronografo monopulsante, Q.P.

La Ref 5208, presentata in platino nel 2011, quest’anno per la prima volta ha la cassa ø 42 mm in oro rosa e il quadrante nero ebano lavorato a soleil su placca in oro. Il movimento calibro R CH 27 PS QI è una tripla grande compilation dotata di ripetizione minuti con timbri classici, cronografo monopulsante con ruota a colonne innesto orizzontale e calendario perpetuo a finestrelle con cambio della data istantaneo e simultaneo allo scoccare della mezzanotte, indicazione giorno/notte, contatore 60 minuti alle 3 e contatore 12h alle 9, fasi lunari a ore 6; la carica è automatica, i componenti 719, il fondo è in vetro zaffiro.

Ref.5270 estetica del passato in un ganze classico

La Ref.5270 è stata presentata nel 2011 con cassa in oro bianco, poi in oro rosa nel 2015 e oggi è in platino (come si capisce dal diamante fra le anse a ore 6) ø 41 mm. Il movimento, Calibro CH 29-535 PS Q a carica manuale, visibile dal fondo in zaffiro (nella confezione c’è anche un fondello chiuso in platino) è il primo movimento cronografico interamente sviluppato in house (sei i brevetti per la cronografia, eccezionalmente piatto il calendario perpetuo, spessore mm 1,65). L’estetica del quadrante opaline dorato con indici in oro brunito e scala tachimetrica, si riallaccia alla tradizione dei cronografi degli anni 40: doppia finestrella per giorno della settimana e il mese, data analogica, fasi lunari, piccoli secondi a ore 9 e contatore 30 minuti a ore 3, inoltre due finestrelle tonde indicano giorno/notte e il ciclo del quadriennio. Molto, anzi troppo vistosa, invece la versione in oro rosa con analogo bracciale e quadrante nero.

Nella “beloved” collezione Nautilus il Calendario Perpetuo automatico Ref.5740

Dopo il Cronografo, il Doppio Fuso orario e il Calendario Annuale, nella collezione Nautilus arriva la Ref.5740 con il Calendario Perpetuo. Cassa e bracciale sono in oro banco lucido e satinato, il movimento è il Calibro ultrapiatto 240 Q con minirotore in oro 22 carati inserito nel movimento automatico; molto sottile anche il modulo del calendario cosicché lo spessore della cassa è di 8,42 mm. L’indicazione della data è leggermente più grande dei quadrantini ausiliari per giorno e mese, l’indicazione delle 24 h semplifica la regolazione del calendario, le fasi lunari presentano la differenza di un giorno rispetto alla realtà, solo dopo 122 anni. I correttori delle indicazioni si inseriscono senza turbare l’estetica del modello. Infine nuovo nel bracciale integrato, il sistema di sicurezza della fibbia deployante con 4 punti di attacco che evitano l’accidentale apertura della fibbia.

Per onor di firma, anzi di cronaca, la collezione Pilot porta una ventata sportiva nella produzione. Il Pilot Calatrava Travel Time maschile Ref.5524 in oro rosa, ø 42 mm invece che in oro bianco, quadrante bruno e non blu; movimento Calibro 324 S C FUS  automatico, cambia l’ora del fuso premendo i pulsanti a sinistra. Anche la Ref. 7234 femminile è in oro rosa, ø 37,5 mm; per la prima volta ha il movimento automatico Calibro 324 S C FUS. Entrambi hanno il fondo in zaffiro.

 

L’evento milanese ci consente di ricordare anche la scelta di una sede che non tutti conoscono. In via Durini 24 il palazzo d’epoca medioevale ebbe ospiti illustri, a partire dal Canova; le sue sale sono una vera galleria d’arte anche perché negli anni ’50, uno dei discenti della famiglia, Don Teobaldo Durini di Monza fece un’importante donazione di quadri e sculture. Proprietà dei conti di Monza e noto curiosamente anche come palazzo Caproni, ospita uffici dell’azienda che diede lustro alla nostra aviazione. Gianni Caproni fu nominato Conte di Taliedo perché qui nel 1910 sorse il primo aeroporto  cittadino, militare dal 1913 sino alla fine degli anni Trenta, quando fu destinato a zona residenziale perché poco distante, a Linate fu costruito l’attuale aeroporto civile dedicato all’ing. Enrico Forlanini industriale inventore (suoi un elicottero conservato nel Museo della Scienza, un dirigibile che pilotò personalmente e un aliscafo).

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