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Sculture per misurare il tempo

Ogni tanto facciamo un’eccezione al nostro tema principale, l’orologeria da polso, per occuparci di clocks.

Not only watches, sometimes we like to publish also interesting clocks like the ones seen in M.A.D. Gallery in Geneva or near Besançon in french Vuillemin Factory,

A Ginevra andate a vedere la M.A.D. Gallery (è anche on line, ma vi assicuriamo che non è la stessa cosa…) che compie cinque anni ed è un appuntamento da non perdere se si è appassionati di orologi sopra le righe

Nixie Machine II l’orologio di Buchwald e due particolari

Per festeggiare l’anniversario la Galleria espone, in esclusiva (anche nelle sedi di Dubai e Taipei)  un segnatempo avveniristico di Frank Buchwald, la Nixie Machine II, orologio da tavolo lungo m.1,20, che fa parte di una collezione di 12 esemplari ed è realizzato, come dice l’artista, secondo una “heavy engineering”; ore, minuti e secondi sono mostrati in tre paia di Nixie tubes prodotti da Dalibor Farny.

I segnatempo di Florian Schlumpf

Ancora un ingegnere meccanico, Florian Schlumpf, che ha fatto dell’orologeria un viaggio nell’infinito con i ruotismi in cui anche il colore diventa una componente del magnetismo impresso dal movimento di decine e decine di componenti a vista. In una cornice di acciaio la TM2 svetta con i suoi due metri i altezza, il ragguardevole peso di 80 Kg. e uno scappamento che misura mm 500. In dimensione meno imponenti la TM3 brevettata, 8 giorni di carica con doppia spirale su due assi e àncora con due palette che ruotano lentamente per consumare il minimo di energia possibile.

Da Ginevra passiamo in Francia, vicino a Besançon, dove l’azienda Vuillemin è rimasta forse l’ultima a produrre la grande orologeria, intesa come dimensioni. (l’Epée, gloria francese è da diversi anni di proprietà svizzera). Vuillemin esponeva per la prima volta a Baselworld 2017 nella Halle 1.2.

Fondata nel 1970 come Serramm, l’azienda realizzava tutto in casa, dalle casse ai movimenti, quarant’anni più tardi però era sull’orlo del fallimento, pur avendo avuto anni di successo quando dava lavoro a più di 40 persone. Acquistata nel 2010 da Philippe Vuillemin, che ne ha mantenuto l’attività più importante, i movimenti, comprando anche parte delle attrezzature Gaudard (specializzata in bilancieri), è tornata a vivere dando lavoro a pochi addetti ai quali si sono poi aggiunti gli stagisti; molte delle vendite avvengono on line e i modelli più moderni si affiancano a quelli tradizionali del territorio.

 

 

 

 

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