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Patek Philppe “rare handcrafts”

La Maison ginevrina organizza una mostra d’eccezione, i visitatori, dal 12 al 23 luglio potranno vedere esemplari nei quali spicca l’abilità di tutte gli addetti, dai gioiellieri agli orologiai, ma soprattutto gli esperti nelle tecniche di smaltatura e pittura.

On next july a wonderful exhibition in New York (at Cipriani 42°Stree, free enter) to see rare handcrafts we saw on last 2013 in Geneva. Brand published also a special book about rare Handcrafts watches.

 

Specializzazioni inserite fra le cosiddette Sette Arti di Patek Philippe. Le tradizioni artigianali sono un patrimonio da conservare e l’azienda, sin dal secolo scorso, sotto la presidenza di Henri Stern (nonno dell’attuale presidente Thierry) aveva iniziato a collezionare esemplari di pendulette Dome, orologi da tasca e da polso che, rientravano nell’ambito del più alto artigianato artistico. Riduttivo infatti chiamare solamente artigiano chi ha realizzato e realizza questi capolavori.

Esemplari di Tasca e orologi da polso; grande l’abilità artigianale di PP

Ancora negli anni ’90, quando la sede operativa di Patek Philippe era in parte nello storico edificio di fronte al lago, si arrivava attraverso scale e scalette nello studio dove due maestri lavoravano dipingendo le tradizionali pendolette Dome; seguendo le richieste dei cliente, con disegni tradizionali o legati a diversi movimenti artistici. La produzione non si arrestava anche se gli ordini erano diminuiti. In seguito l’interesse per le pendulette sembra aver preso nuovo vigore. Quelle Dome (a cupola) in smalto cloisonnée hanno diverse decorazioni, una in particolare, realizzata in unisco esemplare, è dedicate ai roseti di Ginevra impiegando 27 smalti in colori differenti tra opachi e trasparenti (ricordiamo che per ognuno va eseguita una cottura nel forno ad altissima temperatura e che per la tecnica del cloisonnée occorre un sottile filo d’oro per creare il contorno del disegno, nel quale poi si dipinge con lo smalto).

Pendulette Dome dedicata ai roseti ginevrini, 27 le tinte impiegate

Un pezzo unico è anche la pendulette Dome in cristallo Baccarat; struttura e quadrante sono stati affidati a uno dei migliori artigiani fanesi, dichiarato MOF (meilleur ouvrier de France) esperto sia nell’intaglio del cristallo a diamante sia della lavorazione sulle due superfici unite, in modo da creare splendidi giochi di luce fra il cristallo colorato e quello naturale. Qui apriamo una parentesi per ricordare come viene lavorato questo tipo di cristallo. Vengono fatte due colate diverse, una in cristallo colorato e l’altra in cristallo naturale, poi i due impasti vengono uniti e il maestro artigiano con un apposito attrezzo ne lavora la superficie a diamante in modo che il cristallo mostri le due superfici. La fotografia sotto privilegia la tinta fumé, ma esistono esemplari dorati o in tinte pastello, e come abbiamo detto, spesso sono pezzi unici.

 

Pendulettee Dome in cristallo Baccarat fumé

Nei primi anni 2000 Patek Philippe ha organizzato negli USA  una mostra dei suoi capolavori dedicati a temi americani, con indiani, cowboys e animali; nel 2013 c’è stato  un grande evento a Ginevra nel Salon (così si chiamano le boutique monomarca che la Maison ha a Ginevra, Londra e Parigi, quelle a Pechino, Shanghai e Tokyo si chiamano Maison Patek Philippe) e nello stabilimento a Plan les Ouates. In quell’occasione abbiamo visto all’opera molti degli artisti-artigiani coinvolti, sia nell’incisione, sia nella pittura. Tra i Tasca ne ricordiamo uno con il retro dedicato al Falco pellegrino, decorato con oltre 20 essenze ridotte in minuscole tarsie per un totale di oltre 150 pezzetti, sul fronte il quadrante in acero dipinto in blu, ha i piccoli secondi e l’indicazione della riserva di carica, movimento manuale LEP ps IRM. Bellissimo anche un modello in oro bianco e quadrante verde che unisce le tecniche dell’incisione, dello smalto cloisonnée e del guillochage fatto a mano: sul retro un elefante grigio appare in mezzo alla vegetazione della giungla con 11 sfumature di smalto verde. Generalmente questi capolavori sono forniti con un supporto in modo da diventare orologi da tavolo. Negli orologi da polso con tecnica Marquetery una ventina di essenze sono suddivise in oltre duecento frammenti e per ogni quadrante occorrono decine e decine di ore di attenta lavorazione, La collezione scelta per queste decorazioni è la Calatrava con cassa in platino, fondo a vista e movimento automatico calibro 240.

Rare Handcrafts Bouquet di rose sul quadrante di Calatrava in oro bianco o giallo e diamanti, il quadrante ha uno spessore di mm 0,08

Oggi Patek Philippe torna negli USA, serbatoio di facoltosi collezionisti con una eccezionale mostra a New York dove americani appassionati e turisti interessati anche all’orologeria, potranno ammirare questi capolavori da Cipriani nella 42^ Strada, dal 13 al 23 luglio; l’esposizione, a ingresso libero si intitola “Art of Watches Grand Exhibition: Discovering the world of Patek Philippe” e sicuramente chi si troverà a New York in quel periodo non mancherà di farlo.

Le copertine del libro Rare Handcrafts, in alto una pendulette dedicata a Shakespeare, qui un Tasca ø 44,1 mm dedicato a un uccello australiano

A prescindere dalla mostra e dai suoi risvolti promozionali, Patek Philippe ha anche pubblicato nel 2016 un bellissimo volume “Rare Handcrafts”. 15 le pendulete Dome, 3 gli orologi da tasca, 5 i modelli da polso e 7 in versione alta gioielleria, a conclusione la Ref.6002G, Sky Moon Tourbillon, la Ref 5160/500G, Q.P.Retrograde Dame e infine la Ref. 6300G, Patek Philippe Grandmaster Chime del 175° anniversario, un vero crescendo musicale rossiniano..

 

 

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