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LeRoy n°1: un record durato 89 anni

 

Dal 1900 al 1989 quando Patek Philippe presentò il Caliber 89, il Le Roy n°1 è stato l’orologio più complicato del mondo.

From 1900 to 1989 LeRoy n°1 was the most complicated watch in the world, here its history and the new chronometer chronograph we saw in Baselworld 2017.

La sua storia è interessante e la ricordiamo per gli appassionati. La famiglia LeRoy è stata fra le più importanti nel panorama francese dell’orologeria. Nel 1785 a Parigi, Charles LeRoy, figlio di un orologiaio, fondò la sua azienda; costretto, negli anni del Terrore, a modificare il nome in Elyor, tornò poi a quello originale. Fornitore dei potenti dell’epoca, nel 1835 ottenne la qualifica di Orologiaio della Marina e vent’anni dopo aprì una succursale (LeRoy & Sons) a Londra; nel 1863 la Regina Vittoria lo nominò orologiaio della famiglia reale, titolo che in seguito gli venne conferito anche dai Reali di Spagna e dall’Imperatore del Brasile.

Il Le Roy n°1 a lungo l’orologio più complicato al mondo

Uno dei suoi discendenti, Louis Leroy, nato nel 1860, continuò nella tradizione familiare e nel 1879 a Besançon con Jules Desfontaines, aprì l’Anc.Maison Le Roy et Fils L.Leroy & C. Successeurs, dando inizio alla fabbricazione del LeRoy n°1. Molti fornitori erano svizzeri, e a quanto si sa l’orologio fu realizzato a Le Sentier nella Vallée du Joux, ma la regolazione avvenne a Besançon, che conserva nel suo museo anche i certificati dei brevetti concessi. Nel 1900 fu presentato all’Esposizione Universale anche se non era ancora stato terminato, cosa che avvenne nel 1904, sette anni dopo l’inizio dei lavori, quando fu nuovamente esposto a Besançon e a Parigi

Lo aveva ordinato il nobile portoghese M.A.A.de Carvalho Monteiro che pagò ventimila franchi d’oro, ma non volle andare a Parigi per ritirarlo. Non si poteva pensare di spedire un simile capolavoro, né Leroy voleva affrontare le spese e le incognite di un lungo viaggio. Proprio in quel periodo però il Re del Portogallo era a Parigi e Leroy ottenne non solo un’udienza, ma anche la promessa di un corriere di lusso, lo stesso Re, che sicuramente poteva passare i controlli doganali senza problemi.

Nel 1953 gli eredi del collezionista misero in vendita ii Tasca e in Francia si aprì una sottoscrizione pubblica, garantita da cinque banche, alla quale contribuirono enti pubblici, guidati dalla città di Besançon e dalla Federazione orologiaia francese, ma anche imprese e privati: Furono raccolti più di 3.480.000 franchi e l’acquisto fu perfezionato nel 1956; alla presenza di un nipote di LeRoy l’orologio fu consegnato al Museo di Besançon che lo custodisce tuttora e che lo espose lo stesso anno al VII Salone internazionale dell’orologeria.

SCHEDA TECNICA

La cassa in oro, decorata secondo il gusto dell’epoca pesa 228 gr. Il movimento è su quattro livelli e riunisce 975 componenti. Due i quadranti e 20 le complicazioni a partire dall’equazione del tempo, seguita dal calendario perpetuo, a ore 6 da una finestrella si legge in cifre l’anno del secolo. Inoltre mostra le stagioni, i solstizi, gli equinozi, l’ora universale in 125 città, le fasi di luna e lo stato del cielo nell’emisfero boreale nel momento del giorno indicato sul quadrante; il cielo di Parigi ha 236 stelle, quello di Lisbona 560, mentre il cielo dell’emisfero australe di Rio de Janeiro ne conta 611. Si vede la riserva di carica, la cronografia è rattrapante con contatori per i 30’ e le 12h. Sotto il profilo musicale ha la Grande Sonnerie al passaggio, la Petite Sonnerie, il silenzio e la Ripetizione minuti con ruotismo silenzioso su tre timbri a carillon. Non furono ritenute complicazioni il termometro, l’igrometro, il barometro, l’altimetro a 5000 m e la bussola.

Dalla Torre Eiffel al Concorso di cronometria 

La Leory, collaborò anche con il capitano Ferrié e l’Osservatorio di Parigi, per installare sulla Torre Eiffel un radiotelegrafo che dava l’orario alla nazione trasmettendo il segnale orario in un raggio di 6000 km. grazie a un pendolo a pressione costante, sviluppato in house e protetto con pesanti campane di vetro in pozzi profondi 25 metri per evitare le vibrazioni, La passione per la cronometria continua ai giorni nostri, infatti nel 2013, la rinata Leroy, che fa parte del gruppo Festina, con il suo Tourbillon Regulateur Automatico, ha vinto su altri 38 concorrenti il primo premio al Concorso Internazionale di Cronometria di Locle nella categoria Tourbillon.

2017 LeRoy Cronogafo cronometro automatico in oro rosa o bianco

Chiuso questo excursus storico, ecco il cronografo automatico Marine con cassa 43 mm in oro bianco o rosa, numerata individualmente sulla carrube (la numerazione appare anche sul quadrante) presentato a Baselword 2017 a fianco dell’automatico e del cronometro di bordo con cassa basculante, tutti con certificato di cronometro.

 

 

 

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