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Filo Diretto: Urwerk

In rete l’iniziativa di Urwerk è arrivata al nono appuntamento con i proprietari dei suoi orologi, narrandone esperienze e motivazioni della scelta orologiera.

Urwerk published the nineth history about a young man owner of an UW. Good idea to fidelize public thanks to Internet, while in the past there were only private Club and watches histories were a secret between Firm and Dealers.

André the Kid, protagonista dell’episodio, è un diciottenne che a 16 anni, dopo gli studi, è diventato proprietario di un UR-105M. Negli anni ’80 c’è stato qualcuno che, almeno per il numero di anni, lo ha battuto, anche se le scelte erano state fatte da due nonni: come regalo i neonati ebbero un Hublot e un Silberstein, anche se non era poi così scontato che con il passare degli anni avrebbero amato gli orologi.

L’argomento si presta a qualche considerazione personale. I registri che narrano la storia degli orologi formano il patrimonio di grandi Case (Patek Philippe li conserva nel suo museo ginevrino), ma allora erano testimonianze rigorosamente segrete, filtrate attraverso concessionari e filiali.

La rete invece amplia a dismisura la vita di Club nati dalla passione per il Marchio e per chi lavora negli ateliers o negli stabilimenti, distinzione dovuta perché dai pochi orologiai indipendenti si arriva alle migliaia di addetti delle grandi industrie del comparto. Uno dei fenomeni più appariscenti è stato negli anni ‘90 il Club dei Swatch Collectors, che ha portato nel rarefatto mondo del collezionismo, privati non sempre abbienti, promuovendo incontri (molti quelli in Italia) per il  lancio di nuovi modelli. A Zermatt per lo Swatch musicale con il concerto di Michael Jarre. mentre parlavo con Nicholas G. Hayek, questi con un sorriso sornione si lasciò scappare (certo volutamente) l’aggettivo “crazy” riferito alla folla che gremiva la località dove si svolgeva un eccezionale programma di eventi scenografici. In Italia da moltissimi anni c’è un Club di appassionati dei Panerai mente i social Forum di aziende o privati non si contano più; fra i più completi quello di IWC, strutturato per soddisfare curiosità del passato e del presente.

Peccato che spesso per molti, più che la passione per gli orologi sia la speranza che uno di questi possa rivelarsi una miniera d’oro; l’ultima notizia in ordine di tempo? I 200.000 dollari pagati all’Asta di Antiquorum per un Daytona in acciaio dei primi anni ’80; naturalmente in attesa del Paperon de Paperoni che in ottobre, forse, acquisterà all’Asta Phillips quello di Paul Newman.

 

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