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Baselworld 2017 Les Ateliers, Nord Zeitmaschine

Abbiamo già scritto che a Baselworld “Les Ateliers” è stata una piacevole sorpresa. Ancora meglio se tutti i Maestri orologiai fossero stati in una sola Halle, magari vicini all’A.H.C.I.

Les Atelier was a lovely surprise. First Brand we met was Nord Zeitmaschine with Dr.Ing. David Nebel, a watchmaker working like a Cabinotier of the past (he makes many componente after having designed them); a limited production for people loving mechanical watches.In una Fiera però spostare le posizioni è alquanto complicato; nella 2.0 lo spazio disponibile sarebbe risicato e sarebbe l’A.H.C.I. a non gradire modifiche. Suggeriamo però di istruire meglio le ragazze ai punti d’informazione. Un esempio? Anche sul lato corto dell’Halle 1.1 scale mobili portano alla 1.2 senza passare da quelle al centro; il passaggio dalla 1 alla 2, pur dovendo usare anche un ascensore, ma senza uscire all’aperto, è noto a pochi. Purtroppo le gentilissime hostess volevano farci andare dalla strada più lunga, e in Fiera ogni passo risparmiato è sacro! Ma torniamo a Les Atelier. Il primo stand visitato è stato il Nord Zeitmaschine, qui abbiamo incontrato un ingegnere meccanico, Daniel Nebel, appassionato di auto, oltre che di orologi. Nebel in tedesco significa nebbia, ma possiamo mettere la mano sul fuoco: questo marchio offre tutto salvo volatilità orologiera. Saputo che eravamo italiani, ci ha parlato con entusiasmo dell’Ing. Carlo Chiti, passando poi dalla passione per motori e F1 a quella per gli orologi.

L’Ing.Nebel e Elena Introna, a destra il Variocurve

 

L’origine del marchio è un piccolo rebus, “N” e “D” di Nord sono le iniziali dell’ingegnere e la parola Nord indica che la sede dell’atelier, a Busserach, è a “nord” di Basilea; “Zeit” è il tempo e “Maschine” riconduce agli studi di meccanica fatti da Daniel Nebel, che nasce come ingegnere e non orologiaio (il suo primo segnatempo è del 1998). Daniel sembra in toto un cabinotier del XIX secolo sbalzato ai tempi nostri: infatti disegna e realizza movimenti, casse e fibbie, curando addirittura anche l’ultimazione del vetro zaffiro – solo la lucidatura delle casse è fatta da un’azienda esterna. Ci ha stupito la sua modestia. Potrebbe vendere il modello Variocurve – munito di una lancetta dei minuti a “pistone” che conta 27 parti e si muove a velocità differenti durante i 30 e i 60 minuti – tranquillamente al doppio di quanto richiesto. Troverebbe comunque clienti entusiasti. Siamo dell’avviso che lo faccia perché vive in un mondo che conta Gruppi quotati in borsa, ma a prescindere dal costo dei materiali, dovrebbe maggiormente tener conto del “suo” valore (ndr: nel giro di pochi minuti è arrivato un cliente – con al polso un Nord Zeitmachine – che voleva presentare a Nebel un altro appassionato; il vero e proprio “passaparola”). Tutto questo fa sì che la produzione del Variocurve arrivi a una trentina di esemplari all’anno

L’automatico Quickindicator visto di fronte e dal retro

Nell’automatico Quickindicator (su base ETA 2824) la lancetta dei minuti, che ha due assi di rotazione (una della lancetta e una della piattaforma sulla quale è montata e che ruota), compie nel corso di un’ora 3 evoluzioni su tre orbite ovoidali differenti! ed è  la lancetta dei minuti più veloce esistente in un orologio meccanico, si muove su un tracciato lungo 205 mm. Le ore sono decentrate, il rotore bidirezionale è su cuscinetti a sfere, le A/h sono 28,800. la cassa in acciaio ha un diametro di 44,3 mm

Retro e fronte dell’automatico Freesdial

Il Freesdial, in tiratura limitata e con movimento di manifattura su base ETA 2824 (i rubini sono 30 e 14 i cuscinetti a sfera), offre ore decentrate, GMT, Day-Night e data. I minuti si vedono su due quadranti in movimento, le ore sono decentrate; la lancetta dei minuti cambia la lunghezza sull’indicazione dei 30 e 60 minuti, il gruppo che la compone ha 27 elementi ed è regolato da tre camme ruotanti eccentriche. Vi suggeriamo comunque – se ne vedeste uno – di farvelo spiegare di persona, perché tra quadranti mobili (free dials), lancette che cambiano la lunghezza e quadranti in movimento secondo un innovativo “freestyle”, le parole non bastano per rendere idea di quanto bello sia questo segnatempo. Da evidenziare anche le due corone dalla tipica forma delle punte da fresa.

A Milano si usa dire: chiudi la bocca che altrimenti entrano le mosche… e in questo caso, hai voglia! Lorenzo Sutti

 

 

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