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A tu per tu con Sophy Rindler

Nel mondo dei Media esiste una locuzione, che evidenzia quando qualcosa va storto: il bello della diretta! L’idea nata in Redazione di realizzare un pezzo sul Gruppo fb-Microbrand, ci ha portato a scoprire che di fatto ne esistano due, diciamo quasi omonimi. A questo punto, dopo l’articolo di Elena Introna sul gruppo fondato da Adam Sofineti in Canadà, poiché sono membro di “Premium Mechanical Microbrands” fondato da Sophy Rindler negli Stati Uniti, eccovi la mia variante!

soloPolso decided to write an article on Microbrands watches but on-line we found two similiar Groups, so after the article written by Elena Introna about the canadian group, here, as I am member of Premium Mechanical Microbrands founded by Sophy Rindler, here my interview.

Sophy Rindler

Da anni sono in contatto con Sophy Rindler, una persona oltre che veramente incantevole, anche molto intraprendente!

Le nostre occasioni d’incontro sono purtroppo limitate alla Fiera di Basilea e/o quotidianamente al social.

 

Il sito fb di Premium Mechanical Microbrands

D. Qual è stato il motivo della nascita del tuo Gruppo fb? R: Il principale argomento è stato quello di portare alla ribalta aria orologiera “nuova”, ossia le cosiddette marche “micro”. Così facendo, lettori e marchi interagiscono direttamente, alla luce di un rigoroso screening effettuato a priori. Questo comporta che uno dei requisiti di massima sia l’avere conversazioni di contenuto qualitativo elevato e questo grazie a un Amministratore intransigente e sempre vigile. La marca Micro è probabilmente quella che può essere considerata la “futura generazione di orologi tradizionali”. Il flusso informativo in rete permette ai clienti di essere ben consci di quello che stanno comprando. Si potrebbe anche affermare che i microbrands, grazie a questo concetto di trasparenza, siano gli orologi meccanici offerti al consumatore del 3° millennio.

D: Come ottieni le vostre notizie? R: Una quotidiana lettura di blog e riviste dedicati agli orologi, così come anche le informazioni, che arrivano direttamente da parte degli stessi marchi o i messaggi da parte dei privati, sono l’essenza della conoscenza in qualità dell’Amministratore offerta al Gruppo.

D: Quando avete fondato il Gruppo fb? R: Considerato che opero da sei mesi, visti i risultati, posso ben ritenere di essere sulla strada giusta.

D: Dove hai raccolto la tua esperienza nel mondo delle lancette? R: Il mio primo approccio al mondo dell’orologio nasce nel 2012. Grazie alla (ndr: chiamiamola) fortuna o privilegio di aver incontrato le persone giuste e di aver avuto mentori, che mi hanno educata al meglio. In breve ho potuto diventare un’esperta d’orologeria. In quanto donna in un settore prettamente maschile, ho saputo affermarmi abbastanza rapidamente, mantenendo invariata la mia indipendenza al 100%.

D: I have a dream … quale? R: Il mio sogno è possedere un mio marchio di orologi. (ndr: a nostro avviso è solo una questione di tempo, ne siamo convinti!).

D: Hai altre passioni (auto, gioielli, …) nella tua vita? R: Amo non solo gli orologi, ma anche le auto, i gioielli, gli animali, la natura e il piacere d’essere Mamma. La mia vera passione è la vita stessa; l’unica cosa che conta.

D: Con quanti paesi sei entrata in contatto? R: Sono nata e cresciuta a Parigi, poi ho vissuto negli Stati Uniti, restando però sempre più europea che americana. L’attività professionale mi vuole spesso in Svizzera, ho stabilito una struttura a Ginevra chiamata “Orologi Art Gallery”, che però non mi ha fatto dimenticare la mia azienda a Miami. Così, completamente biculturale, comunico facilmente sia con l’industria orologiera svizzera, sia con gli amministratori delegati e brand manager negli Stati Uniti.

D: Organizzate qualcosa (eventi) in prima linea? R: Al momento sto lanciando il mio blog, che avrà il nome di “Watch PhiloSophy”. In prima linea varrà l’aspetto umano del mondo dell’orologeria, ossia una nuova prospettiva nel settore, ma anche il mettere in evidenzia quello che succede dietro le quinte. L’obiettivo è far capire alla gente che il processo dietro la creazione di un orologio è molto più complicato di quanto s’immagini e richiede molto più impegno che il semplice inserimento di dati in un programma per computer o l’impostazione di alcuni macchinari.

D: Ultimo, ma non meno importante: avete una critica costruttiva per i grandi marchi? R: La mia critica costruttiva ai grandi marchi è: “Aprite gli occhi, aprite le orecchie e chiudere il vostro portafogli!”. L’industria ha dimenticato che sta lavorando per compiacere i propri clienti. I grandi Gruppi sono stati alquanto avidi, andando a dimenticare l’essenziale: il consumatore. Il mercato parallelo è stato foraggiato e questo ha soffocato quello che era un mercato sano. L’aumento dei prezzi, senza alcun argomento logico, oltre al fatto dell’utile aziendale, come anche l’aver dato per scontato che il mercato asiatico potesse essere eterno, ha plasmato malamente il loro ego. Il risultato odierno è che stiamo attraversando la più grande crisi fin da quelle del quarzo negli anni ’70. Tuttavia questa crisi è ben più grave, perché si tratta di una crisi esistenziale nel settore dell’orologeria. Non è causata da elementi esterni come l’invenzione della batteria, ma piuttosto dalla mancanza di prospettiva. Questo comporta il bisogno di un completo ripensamento delle basi dell’industria orologiera. C’è un sacco di lavoro da fare, ma è l’ottimismo a prevalere e questo alla fine ci renderà più forti, con un mercato più pulito. L’industria ha bisogno di capire chi è il consumatore del 2020; chi invece continua a perseguire il passato, persistendo a voler credere che i clienti siano gli stessi degli anni ’90 o del 2000, è destinato a fallire inevitabilmente.

Grazie Sophy, buon lavoro e arrivederci a Baselworld 2017. Lorenzo Sutti 

 

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