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Swatch Group news

Il primo semestre 2016 mostra per il Gruppo Swatch, vendite in calo e utili dimezzati rispetto al 2015.

Swatch news about first 2016 six months are bad, not only because of international conjuncture. In our opinion besides economic data it’s important watches groups think about new generations changements, watches passion and culture must be improved and it twill take a long time, last but not least actual prices don’t help it.

Eppure alla fine dell’anno scorso erano arrivate dichiarazioni positive: avanti così, diceva Nick Hayek, spinto forse dalla preoccupazione di perdere manodopera qualificata. Richemont aveva lanciato tra le righe qualche avvertimento, ma la proprietà nelle mani del magnate Rupert, tornato al timone e sempre appassionato di orologeria, rende meno problematica la situazione di questo Gruppo. La leggera ripresa ipotizzata non c’è stata, complici anche molti fattori esterni: terrorismo, riduzione del turismo straniero, inversione di tendenza in Cina (che non si è rivelata l’Eldorado ipotizzato da chi vi aveva aperto mega boutique).

soloPolso si occupa di orologi sotto il profilo tecnico-storico, ma non può ignorare questi elementi che fanno pensare all’industria orologiera elvetica come al Titanic, un bastimento eccezionale distrutto da un iceberg: nella fattispecie non solo la congiuntura internazionale, ma anche la disaffezione delle nuove generazioni verso gli orologi; questo è un problema grave che non si risolve facilmente; si è persa la cultura, la passione, ci si ferma all’apparenza di un marchio ben pubblicizzato; infine “Last but not Least” i prezzi degli orologi (se si fanno i conti pensando solo agli utili si rischia grosso). Le situazioni economiche presto o tardi possono risolversi, la storia insegna, ma rilanciare la cultura, che genera la passione, è molto più difficile.

 

One comment on “Swatch Group news

  1. carlo fontana ha detto:

    cara Elena ,siamo in un mondo che non educa più a fare sacrifici presenti per ottenere un futuro migliore .
    Il carpe diem è ovunque e la cultura orologiera è ai minimi termini,pensiamo solo ai dettaglianti che hanno fatto del parallelo il loro business ,ora si ritrovano a fare i conti con i pochi veri clienti rimasti e devono pagare a fine mese le pesanti ri.ba. dei grandi gruppi .
    chi sopravviverà vedrà .

    ciao Carlo.

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