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1994: Omega tourbillon centrale

A volte da cosa nasce cosa e l’articolo sul Neptune II di Daniel Strom
ha provocato diverse richieste sul tourbillon Centrale di Omega, che pochi appassionati (e non solo i giovanissimi), conoscono.

Sometimes from one thing another is born, it has happened with the article about Daniel Strom Neptune II; many people were asking news about Omega Central Tourbillon, therefore here what I saw, and wrote more than 20 years ago.

Così dal mio archivio ho ripreso quanto avevo scritto nel 1994 dopo Basilea, completando l’argomento l’anno dopo con foto, un disegno tecnico e una chiacchierata telefonica con il giovane maestro orologiaio, che ovviamente non poteva apparire, ma che, diventato proprietario di una impresa orologiera, mi ha scritto : “eh sì, che lo ricordo…“.

Da Omega – scrivevo nel 1994 – c’è uno dei pezzi più interessanti della Fiera, un tourbillon centrale automatico, con certificato COSC, impreziosito da 45 carati di diamanti, prezzo 750.000 Frs. (senza diamanti arriva – solo – a 90.000). In quell’anno Omega celebrava il 25° dell’allunaggio e al polso di Armstrong e Stafford, ospiti d’onore, lo Speedmaster calamitava l’attenzione. Comunque molti VIP, parecchi gli orientali, avevano notato il Tourbillon centrale e, a quanto era trapelato ancor prima del termine della fiera, il modello esposto era stato venduto.

Omega tourbillon Centrale del 1995

Omega tourbillon Centrale del 1995

L’anno seguente il tourbillon fu ripresentato in oro senza diamanti, sempre con la gabbia in titanio che riproduceva la O di Omega. L’originale posizione dello scappamento a tourbillon aveva comportato diversi problemi, a partire dalle lancette, dipinte su dischi in vetro zaffiro per ore e minuti, ma l’intero orologio era stato concepito in modo inedito.

Il disegno tecnico della gabbia del tourbillon centrale realizzata in titanio

Il disegno tecnico della gabbia del tourbillon centrale realizzata in titanio

La cassa è pensata come base del movimento automatico, il calibro 1170 con rotore in platino che ruota in un sol senso, i componenti dai quali dipendono i dischi di ore e minuti e la platina principale sulla quale sono stati alloggiati i ponti, i ruotismi e lo scappamento a tourbillon; questo non è montato in modo tradizionale, ma su uno speciale cuscinetto a sfere che consente di eliminare il ponte. La gabbia è in titanio, le A/h sono 21.600, i rubini 48; autonomia 54 ore. Il quadrante è in oro argenté, il vetro zaffiro. La corona a ore 3 serve per la carica manuale, ma non deve mai essere estratta, quella sul fondello regola i dischi in vetro zaffiro.

Per concludere ancora un tuffo nel passato: il primo tourbillon da polso di Omega, risale al 1947, era stato realizzato per partecipare ai concorsi di cronometria; l’anno seguente furono prodotti 12 esemplari di un oroloio da polso con scappamento a tourbillon realizzato da Jean Pierre Matthey di Evilard, su progeto di Marcel Vuilleumier, direttore della Scuola di orologeria de La Vallée de Joux.

 

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