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Basilea e i TIR

Che a Baselworld i mega stand a più piani (con ascensori, cucine, uffici etc.) comportino un lavoro incredibile è ormai noto. Per quello di TAG Heuer l’anno scorso 40 automezzi arrivarono dall’Italia con lo stand smontato e non è stato l’unico exploit. Ma è tutta la Fiera che sei settimane prima dell’evento orologiero più importante diventa un enorme cantiere.

MCH Group, che organizza il Salone, ha messo in opera un dettagliato piano logistico per far fronte a questo impegno che è iniziato ai primi di febbraio e proseguirà per altrettanto tempo dopo la chiusura della mostra, coinvolgendo non meno di 20.000 addetti. Tutto il materiale che arriva non solo dall’Europa, ma anche da altri continenti (sono centinaia di migliaia le tonnellate di acciaio, legno, plastica, vetro, cavi e quant’altro è necessario a questa “città” costruita nelle Halle) attende su camion in spazi fuori dalla città. Gli automezzi sono poi chiamati via radio e su tragitti prestabiliti raggiungono l’area fieristica dove devono essere scaricati, (ça va sans dire visto che il tema è l’orologeria) con una precisione che spacca il minuto. Le previsioni parlano di circa 7.000 autoarticolati.

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