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Ventisei volte Basilea

Sono andata a Basilea per la prima volta nel 1988. Sembrava molto distante da Milano, così partimmo la sera fermandoci a dormire sul lago di Lucerna. L’anno, dopo partiti all’alba, arrivammo più che in tempo… La Fiera era interessante, un po’ caotica e non bella. Le Halle erano vecchie (l’ingresso era una storica stazione); bar e ristoranti offrivano wursteln e crauti, così si ammirava un Cartier in mezzo a profumi non certo parigini. Dopo qualche anno, in brevissimo tempo smantellata e ricostruita in vetro e cemento, la Fiera divenne un Salone, anzi Baselworld, mantenendo però l’ingresso ottocentesco.

Motore e spinta del restyling fu il SIHH ginevrino, un vero salotto, anche se il presidente degli espositori svizzeri a Basilea, rispondendo alla domanda di un collega inglese, il primo anno lo aveva definito “affaire tout-a-fait-familiale…” visto che accoglieva solo il Gruppo Richemont. Seguì una sorta di guerra fredda. Ginevra apriva dopo Basilea, tutt’al più la fine dell’una segnava l’inizio dell’altra; poi il SIHH anticipò, ma in entrambi i casi molti negozianti sostenevano che avevano destinato il loro budget alla prima visita, diminuendo il fatturato della seconda…

Intanto anno dopo anno a Basilea, il silos-parking non bastava più, gli ultimi due piani della ex Halle 3 diventarono parcheggio. Espositori e postiauto crescevano in maniera inversamente proporzionale, con disperazione di chi non trovando posto negli alberghi locali (anche per il loro costo), dormiva in Francia o in Germania. Basilea aveva dato un bel colpo di spugna al passato conquistando Bulgari che, lasciata una storica villa ginevrina, esponeva in un caveau da mille e una notte, mentre ai piani superiori di quella Halle si affollavano marchi piccoli, indipendenti, interessanti e rigorosamente non svizzeri

Un grattacielo svettava nella Messe Platz; nel suo albergo molte suites erano occupate da aziende di orologi, diverse sceglievano altri alberghi abbastanza vicini alla fiera. Nelle Halle la sera precedente all’inaugurazione venivano collocati migliaia e migliaia di metri quadri di moquette e piante fiorite. Infine nel 2011 un’altra ristrutturazione miliardaria, nuovi spazi recuperati coprendo la piazza dove passano i tram. Oggi basta digitare Baselworld 2013 per entrare in un ambito magico con stand simili a villette a più piani; non c’è l’atmosfera salottiera del SIHH, ma sarebbe impossibile averla, dovendo soddisfare migliaia di espositori.

Nel 1930 la Fiera accolse 21 aziende, diventate 45 otto anni più tardi, quando i visitatori, compresi quelli dei biglietti omaggio non arrivarono a trecento. Nel 1939 venne aggiunto un secondo padiglione; non è l’epoca dei dinosauri, ma ci manca poco e  pensando a “come eravamo” ecco una foto storica del 1938. Mi dimenticavo: oggi i mq sono 160.000 e ci si aspetta che i visitatori saranno più di 130.000.

La fiera orologiera di Basilea nel 1938

La fiera orologiera di Basilea nel 1938

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