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Caccia al ladro

Non si era ancora spenta l’eco del furto a Cannes, dove in una camera del Novotel è stata asportata la cassaforte con i preziosi di Chopard, che un altro colpo si è verificato a Ginevra e il 21 maggio, in via della Spiga a Milano, è stata rapinata la boutique Franck Muller: molti i componenti della banda, che hanno persino lanciato bombe molotov e ci sono stati anche dei feriti.

Chopard Ice Cub

Chopard Ice Cube

 

Nel primo caso ho pensato al film con Grace Kelly e Cary Grant nella cornice della Costa Azzurra e del Principato di Monaco, che infine tanto distante da Cannes non è. Altro legame tra film e realtà i diamanti e il loro valore. Si è parlato di un milione di dollari, cifra poi ridotta dalla Maison ginevrina. Chissà se oltre ai gioielli sono stati rubati anche orologi. Sono di Chopard infatti orologi da favola che fanno concorrenza al famoso Kallista di Vacheron Constantin, che negli anni 70 fu acquistato per 7 milioni di dollari. Ho scelto come foto del savoir faire di Chopard, l’Ice Cube del 2000 che è stato esposto anche in Italia, perché nel nome, ispirato alla forma di un cubetto di ghiaccio, sembra voler smitizzare gli otto carati di diamanti; humour inglese del suo ideatore, Fawaz Gruosi.

Un furto in Svizzera dovrebbe essere insolito, sebbene molte cose siano cambiate anche nella Confederazione.  Il 16 maggio, la vittima è stata la sede di F.P.Journe in pieno centro a Ginevra. Di primo mattino i malviventi sono entrati nello show-room, spaccato le vetrine, fuggendo poi con il malloppo, ma secondo quanto riferito dalla Tribune de Genève sembra fossero esemplari senza movimenti. Se la notizia corrisponde a reealtà chissà come ci saranno rimasti male i ladri, forse sapevano che anche i movimenti di FPJ sono d’oro.

La Manifattura F.P.Journe nel centro di GInevra

La Manifattura F.P.Journe nel centro di GInevra

Ancora grossi furti in Svizzera in anni lontani e, purtroppo, gli orologi erano antichi e funzionanti. Vittime il Museo di Ginevra e il Museo Villa Margherita a La Chaux-de-Fonds dove i ladri, forse impauriti dal clamore che ne seguì, abbandonarono il maltolto lasciando uno zaino con preziosissimi Girard-Perregaux in un prato. I maestri orologiai impiegarono mesi per controllarli e ripararli dopo il brusco trattamento subìto. A Le Brassus invece i ladri entrarono addirittura con l’auto forzando la porta d’ingresso della sede di Audemars Piguet e scappando poi con diversi orologi del Museo, compreso il primo Royal Oak.

A questo punto giusto ricordare anche furti eccellenti in Italia, negli anni ’90/2000: quello in una mostra di Audemars Piguet in corso Venezia a Milano, dove molti orologi erano senza i movimenti, poi a Roma nella sede di una banca in via del Corso. Jaeger-LeCoultre, che esponeva a Milano al Castello Sforzesco, fu fortunata: i ladri cercarono di entrare dall’esterno – non ricordo bene se facendo un buco nel contrafforte del muro o eliminando un’inferriata – ma fecero tanto rumore che le guardie arrivarono e li fecero fuggire. Per restare in Italia una mostra di orologi alla Fiera di Vicenza lasciò senza tesori molti collezionisti.

Ladri in azione da Israele alla Germania 

Breguet: il celebre Maria Antonietta

Breguet: il celebre Maria Antonietta

Clamoroso nel 1983 fu il furto nel museo di Gerusalemme al quale gli eredi di Sir David Salomons avevano donato il celebre Maria Antonietta di Breguet, stimato allora 30 milioni di dollari e che lo stesso Breguet aveva definito “un monumento all’abilità orologistica del XVIII sec.” Non fu mai visto dalla Regina per la quale era stato commissionato – a quanto si dice – da un suo ammiratore, perché ci fu la Rivoluzione. Dopo il furto non si sa bene cosa sia successo, sembra sia stato ritrovato, ma non se ne è mai avuta conferma ufficiale. Di sicuro Mr Hayek Sr. ne fece fare uno nuovo che fu realizzato nel 2008, dopo quattro anni di lavoro. Come l’originale ha la cassa in oro ø mm 64 e due vetri in cristallo di rocca; il movimento è composto da 823 elementi, platina e ponti sono in oro rosa; è un automatico, ripetizione minuti, equazione del tempo, calendario perpetuo, riserva di carica, ore saltanti, lancetta secondi centrale indipendente e termometro.

A lieto fine (almeno sotto un certo punto di vista) il furto di circa 15 Tasca Blancpain libertini, appartenuti a un ricco collezionista tedesco e prestati nel 1985 al Deutsches Museum di Monaco in Baviera per una mostra. L’Assicurazione pagò e, divenutane proprietaria, quando ricomparvero alcuni anni più tardi li espose alla Fiera di Basilea.

Anche da Wempe, la grande catena di negozi tedeschi ci fu un grosso furto di orologi e preziosi e il proprietario, che aveva pubblicato un avviso per recuperarli, fu poi rimproverato dalla Polizia, perché i ladri glieli avevano restituiti dietro il pagamento di un riscatto.

Viviamo purtroppo in un mondo ben diverso da quello di Arsenio Lupin o del film di Hitchcock !!!

 

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